Le favole di Esopo, scrittore greco (VI sec. a.C.) dallo spirito argutissimo e geniale, sono caratterizzate da una narrazione i cui protagonisti sono generalmente animali (leone, cane, volpe, rana, ecc.), talvolta anche uomini, per lo più identificati attraverso la loro professione (vasaio, pescatore, pastore, taglialegna, ecc.).
Nelle fiabe di Esopo emergono trasparenti e forti le allusioni al mondo degli uomini, ai difetti ai vizi e alle virtù.
Il fabbro al suo cane che dormiva quando il padrone lavorava e si poneva al suo fianco non appena questi si metteva a tavola. “Brutto poltrone”, gli disse, gettandogli un osso, “dormi quando io batto l’incudine; ma basta che muova le mascelle, e ti svegli subito!”
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