SANTA MARINELLA – Si è entrati ormai nel vivo dell’annuale manifestazione cinematografica di Santa Marinella: da ieri, lunedì 29 agosto, fino al prossimo sabato, due proiezioni per sera per offrire una panoramica interessante sul nuovo cinema italiano: un programma denso, che mette insieme opere prime a lavori di registi già allenati alla macchina da presa. Un binomio simile ha caratterizzato la serata di ieri: l’(ahimè!) piccolissimo schermo rannicchiato nel giardino dell’Hotel le Palme, ha proposto infatti l’opera prima dei giovani Salvatore d’Alia e Giuliano Ricci “La piccola A”, accanto al terzo lungometraggio del regista grossetano Francesco Falaschi “Questo mondo è per te”. Neo-diplomati alla scuola di cinema del complesso “Scuole civiche di Milano”, d’Alia e Ricci hanno intuito il potenziale di un buon soggetto, salvo poi cadere in molti e fin troppo comodi tranelli nella sua realizzazione, caricando il film di stereotipi e vizi di stile: la storia è un racconto di formazione in età adulta: Antonia è una cinquantenne in crisi; a detta di tutti è una donna protettiva, materna, sempre al servizio degli altri, tanto in casa (con la figlia, la madre, l’ex-marito e addirittura l’ex-amante del marito), quanto sul lavoro (nelle sue sedute di teatro-terapia con casalinghe disperate). A scuotere un po’ la sua routine ormai sull’orlo di una crisi di nervi, una serie di circostanze fin troppo slegate: l’incarico di tenere un laboratorio di teatro con pazienti psichiatrici, il matrimonio lampo della madre con un uomo più giovane, l’incontro-scontro con l’amore di gioventù. Lentamente Antonia metterà ordine nel suo passato, riscoprendo sé stessa, la sua femminilità e la sua libertà, e ritrovando ovviamente anche l’amore. A favore del film la scelta di una protagonista come la brava Lucia Vasini, attrice di teatro di tutta stima, una carriera a fianco di grandi come Dario Fo e l’ex compagno Paolo Rossi. Tuttavia, anche la presenza della Vasini non è “sfruttata” al massimo: per quanto brava, sembra sempre un po’ fuori posto, come fosse guidata da una regia sempre incerta sul da farsi. Il presupposto da cui partono d’Alia e Ricci, raccontare il tragicomico dramma di una donna in crisi fino alla riscoperta di sé, sarebbe stato interessante se la stessa originalità, tanto nella sceneggiatura che nel “piglio” frizzante della macchina da presa, evidente in rari momenti, fosse stata la base di una ricerca coerente per tutto il film. De “La piccola A” invece intuiamo le buone intenzioni, ma ci ritroviamo intrappolati nei suoi troppi difetti. D’altra parte, Francesco Falaschi, grossetano avvezzo al cinema, con il suo “Questo mondo è per te” cade negli stessi tranelli, pur gestendoli con maggiore destrezza e abilità espressiva. Qui ci troviamo di fronte un racconto di formazione nel pieno senso del termine: è la storia di Matteo, ragazzo di origini umili ma con aspirazioni al mestiere di scrittore, e della sua estate “matta”, un vero e proprio percorso ad ostacoli che lo porterà a ricalibrare i suoi obiettivi e farsi spazio per un suo posto nel mondo. Una sceneggiatura esperta e “furbetta”( scritta a sei mani dallo stesso regista con Francesco Bologna e Stefano Ruzzante) che strizza fin troppo l’occhio a “Ovosodo”, una regia che pur nelle condizioni “a basso budget” lavora bene con gli esterni, sempre alla ricerca della soluzione immediatamente più facile, per quanto corrisponda spesso alla più scontata. Il coinvolgimento di bravi interpreti come Paolo Sassanelli, Cecilia Dazzi o Fabrizia Sacchi non risolleva le sorti del film, e neppure lo sguardo candido del protagonista (l’esordiente Matteo Petrini) evita di ricadere nel “visto e rivisto”.
Questa sera al vaglio del pubblico attento di Santa Marinella altri due lungometraggi, dei quali saranno presenti anche gli interpreti: si comincia con l’interessantissimo “Penso che un sogno così” di Marco de Luca, film autoprodotto che racconta le vicissitudini di un gruppo di amici in un weekend che cambierà le loro vite; segue “18 anni dopo”, tragicomica storia di due fratelli, divisi dalla morte della madre, costretti a rincontrarsi in un’avventura on-the –road ai limiti del grottesco. Dirige Edoardo Leo.
Francesca Montanino