Al cinema Marco Tullio Giordana racconta gli anni di piombo

romanzo di una strageHa raccontato con fierezza e poesia del giovane Peppino Impastato, ucciso nel maggio 1978 dalla mafia in quella sua Sicilia che difendeva con coraggio; ha poi realizzato uno dei più bei ritratti di tre generazioni d’Italiani e della nostra ‘meglio gioventù’; e a Pier Paolo Pasolini, faro intellettuale e poetico, ha dedicato un film che mette in luce gli aspetti irrisolti che ruotano intorno al suo delitto. E’ un italiano sui generis Marco Tullio Giordana: uno spettatore e un cittadino critico e consapevole, prima che un regista dalla grande sensibilità; procede con onestà tra i mille dubbi, le fratture, gli intrighi che in questo nostro paese sono fin troppo tollerati, ignorati e digeriti. Mentre si prepara a portare sul palco del Teatro Argentina di Roma la grande saga dell’ “Utopia” di Tom Stoppard – racconto epico sulla nascita dei movimenti anarchici in Russia – sul grande schermo si dedica ancora ai nodi irrisolti della nostra storia recente. In “Romanzo di una strage” (in programmazione da oggi a Tarquinia), Giordana mette in scena quelle pagine terribili della nostra storia che culminano con l’esplosione della banca nazionale a Piazza dell’Agricoltura. Al centro del racconto c’è  l’anarchico Giuseppe Pinelli (lo interpreta Pierfrancesco Favino), ferroviere milanese, ucciso in circostanze misteriose, probabile capro espiatorio per la strage. Ma c’è anche Luigi Calabresi (Valerio Mastandrea), commissario di polizia, imputato come responsabile dell’omicidio di Pinelli e insieme vittima di quella stessa tragedia su cui continuerà a indagare fino al momento della sua uccisione. Giordana non lancia accuse, non si schiera, ma costruisce un racconto lucido sulla complessità di quegli anni, sulle responsabilità individuali e collettive, e sul ruolo della giustizia. Un grande cast di attori e ‘compagni di viaggio’ (così sono Lo Cascio, Gifuni, la Cescon per Giordana) e due sceneggiatori d’eccezione (Stefano Rulli e Sandro Petraglia) annunciano “Romanzo di una strage” come un altro racconto, imperdibile e necessario, che fa luce sul passato per aiutarci a districare il nostro presente.

Francesca Montanino