LADISPOLI – Il giorno venerdì 17 febbraio, nella Biblioteca Comunale di Ladispoli verrà aperta, purtroppo solo per quel giorno viste le numerose richieste in tutta Italia, la mostra itinerante “I primi anni dell’Italia unita”, promossa dal Crescenzo Paliotta e curata dalla prof.ssa Caterina Luisa De Caro. L’evento è offerto alla popolazione dal Comune di Ladispoli dall’associazione “ In Cammino Onlus”, dal “Movimento Neoborbonico – Associazione culturale”, il cui rappresentante, Alessandro Romano, non solo guiderà le scolaresche e i visitatori all’esame dei documenti e delle fotografie, ma alle ore 16 terrà una conferenza aperta a tutta la cittadinanza sul tema trattato dalla mostra. Quest’evento eccezionale dà alla popolazione di Ladispoli la possibilità di continuare il discorso iniziato il 14 gennaio scorso in Aula Consiliare nel corso della conferenza ”Gli sconfitti raccontano la Storia – L’altra faccia del Risorgimento”.
“La maggior parte delle persone disconoscevano molte vicende trattate nella conferenza – spiega la Prof.ssa Caterina Luisa De caro – poiché è una parte di Storia che è sempre compressa nei testi scolastici col termine generico di lotta al Brigantaggio, per questo la curiosità e l’interesse del pubblico hanno motivato la collaborazione con l’associazione che cura l’archivio storico delle vicende legate ai primi anni del Regno unito D’Italia. Le due associazioni ci tengono a dire che le seguenti iniziative culturali sono tutte scollegate da liste o movimenti dediti allo sfruttamento dell’immagine del Sud che di recente si sono viste nascere da più parti. Di queste iniziative culturali, il convegno e la mostra, svincolate da clientelismi politici sono ampiamente orgogliosi, poiché tengono a porre l’accento come la verità storica in questo periodo sia millantata a scopi politici e utilitaristici da alcune liste che nascono solo per creare confusione e squilibri; purtroppo, lo stesso avviene per la presentazione storica dei fatti postunitari date da persone non qualificate che si arrogano titoli e competenze, ma che mostrano solo una parvenza di approfondimento ed obiettività, al solo fine di esaltare una conoscenza parziale, propagandistica, demagogica che sparge confusione e discredito alla reale funzione della storiografia e di coloro che fanno di questa un mestiere, per riportare le ‘loro’ verità storiche, già apparse da anni in vari libri di storici di comprovata fama da cui attingono. La sottoscritta ha avuto l’onore di avere il compito di organizzare e curare l’evento partendo dal concetto che il giudizio finale sui fatti e gli accadimenti deve esser formato solo costatando i documenti e le vicende di prima mano. Fine della cultura – conclude – dovrebbe essere quello di rendere le persone in grado di formulare un giudizio critico solo dopo esser presente a se aver visto, confrontato, verificato ed elaborato e su questo formulare un giudizio”.