Un’altra aggressione ai medici dell’hub vaccinale

CIVITAVECCHIA – Un’altra aggressione ai danni del personale medico in servizio presso l’hub vaccinale di Civitavecchia. A subirla, stavolta, gli operatori in servizio venerdì scorso, con la situazione che non è degenerata solo grazie al tempestivo intervento della sicurezza interna e delle forze dell’ordine.

“Per i nostri sanitari è uno dei momenti più difficili della campagna vaccinale – commenta il Direttore generale della Asl Roma F, Cristina Matranga A loro voglio dare tutto il mio supporto e la mia solidarietà per quello che stanno vivendo. Non posso infine che condannare questi atteggiamenti e atti di violenza verbale contro professionisti che svolgono il proprio lavoro senza sosta. Stiamo realizzando una campagna vaccinale senza precedenti grazie allo sforzo di questi impagabili dipendenti a cui va il mio grazie”.

Solidarietà viene espressa anche dal Sindaco Ernesto Tedesco: “L’aggressione subita dal personale sanitario allo hub vaccinale di Civitavecchia è una notizia grave. È profondamente ingiusto che chi sta operando in trincea per la salute di tutti, in questo momento di emergenza, si ritrovi anche a rischio della propria incolumità a causa di veri e propri gesti inconsulti, che non so come altro definire. Non a caso la Croce Rossa ha lanciato la campagna #NonSonoUnBersaglio per ribadire l’ovvio, e cioè che la violenza contro gli operatori sanitari equivale a un suicidio. Esprimo quindi a nome dell’Amministrazione solidarietà al personale sanitario e il ringraziamento alle forze dell’ordine, che hanno ristabilito la normalità”.

Analoga la posizione della Lega Civitavecchia: “Gli episodi di violenza, anche solo verbale, sono intollerabili, a maggior ragione quando avvengono nei confronti di chi lavora. Il caso dell’aggressione all’hub vaccinale è ancora peggiore, in quanto avvenuto ai danni di un operatore sanitario nelle sue funzioni. La Lega di Civitavecchia condanna fortemente l’accaduto e ringrazia il personale di polizia che ha ristabilito l’ordine”.