CIVITAVECCHIA – C’è chi li considera una forma d’arte, i più pittoreschi e colossali sono citati nelle riviste specialistiche come esempio di arte urbana vivace e contemporanea: si tratta dei graffiti, delle azioni piratesche (e spesso illegali) che milioni di writers non autorizzati spargono sui muri delle nostre città. Tuttavia, tra le pareti predilette da questi artisti di strada, ci sono anche quelle “erranti” delle carrozze dei treni, spesso preda notturna dei writers che le riempiono dei loro universi metropolitani: certo, quando si tratta di graffiti, il passo tra arte e spazzatura è breve, e spesso la libera espressione oltrepassa di troppo i confini del senso civico: nel caso delle ferrovie italiane – lo rende noto la corrispondente Lazio di Trenitalia Marina Solazzi – cinquantottomila metri quadri di graffiti sarebbero stati rimossi dai treni regionali solo nei primi otto mesi del 2011. Costo dell’operazione di ripulitura, 360 mila euro. “Si tratta di un fenomeno in aumento – specifica la Solazzi – per la ripulitura dai graffiti la Direzione Regionale Lazio ha speso infatti già diecimila euro in più rispetto all’intero 2010.” Sarebbe proprio il Lazio infatti una delle regioni maggiormente coinvolte da queste azioni sub-urbane: Roma Ostiense e Tuscolana, e poi Ciampino, Nettuno, Viterbo e Civitavecchia. “Le iniziative messe in campo da Trenitalia per combattere questo problema- precisa la Solazzi – investono anche il versante della prevenzione e coinvolgono Protezione Aziendale che collabora con le forze di Polizia Ferroviaria”. Nel corso dell’estate appena passata infatti, la Polfer avrebbe colto in flagranza di reato un writer spagnolo nella stazione di Roma Ostiense e tre adolescenti a Civitavecchia, mentre ad agosto la Protezione Aziendale di FS Italiane, effettuando una decina di controlli notturni, avrebbe messo in fuga almeno trenta graffitari, di cui quattro fermati e denunciati. “Imbrattare mezzi di trasporto – conclude perentoria la Solazzi – costituisce reato punibile con la reclusione fino sei mesi o con multe dai 300 ai 1000 euro.” Arte sì quindi, e che sia metropolitana e vibrante, ma nel rispetto dei beni comuni e delle necessità di tutti i cittadini.