Piazza del Conservatorio: vergogna senza fine

piazza del conservatorioCIVITAVECCHIA – Una fatiscente e precaria rete metallica divide un grosso pezzo di terra dal resto della piazza: all’interno, sulla terra grezza, sporca, si dipana un impressionante scenario di rifiuti: bottiglie, vestiti, pezzi di carta e vetro, resti di cibo. Alcune assi di legno tentano invano di coprire una fossa scavata nel terreno. Non si capisce quanto possa essere profonda: di sicuro lì dentro è meglio non addentrarsi se si tiene alla propria salute. Non ci troviamo di fronte a un documentario-denuncia sulle favelas argentine, né si tratta dei “tempi d’oro” dell’immondizia nel napoletano. Siamo nel centro storico di Civitavecchia, nella Piazza del Conservatorio, da cui si snodano i vicoli più antichi e pittoreschi della città. Questa specie di discarica recintata è scenografia della piazza ormai da tempo immemore. Da pochi giorni disboscata delle sue erbacce (arrivate ormai a più di mezzo metro di altezza) sono rimasti i rifiuti, e ci si chiede per quanto tempo ancora la città debba meritarsi un simile panorama. “Fino a poco tempo fa – spiega la proprietaria di un esercizio commerciale sito proprio di fronte al ricettacolo di rifiuti – la recinzione era anche aperta su un lato. Ho dovuto farla chiudere io, perché era impensabile poter disporre i nostri tavoli all’aperto lì accanto, rischiando che qualcuno potesse inciampare dentro quel porcile”. In realtà la recinzione è molto labile e un bambino guidato dalla curiosità potrebbe accedervi con molta facilità: inutile sottolineare il pericolo che correrebbe per via dei rifiuti e della buca così precariamente coperta. “Di proteste ne abbiamo fatte più d’una – continua la proprietaria – ma non abbiamo ricevuto risposta. Siamo costretti a convivere con questo scenario, una vergogna per la nostra città”. E di vergogna parla anche l’ex consigliere alla seconda circoscrizione Roberto Scarmigliati, che definisce lo stato pietoso in cui è ridotta la piazza come “la fotocopia o la cartina torna sole dello sfascio e del menefreghismo amministrativo portato avanti fino a oggi dagli assessorati alle Manutenzioni, al Verde e  all’Ambiente”. Una situazione veramente inconcepibile, che rischia di far slittare Civitavecchia ai primi posti nella classifica delle città con peggiore manutenzione pubblica: “Vorrei tanto sapere se ci sono altre città – continua Scarmigliati – costrette a ospitare spazi nelle condizioni di Piazza del Conservatorio, ma anche di Viale Matteotti, Via Etruria, Via Bisagne, via dell’Ottimo Consiglio e via Fusco, piene di marciapiedi disastrati”. Se pure saremmo in grado di enumerare altre città in preda alla cattiva manutenzione, siamo di certo sicuri che – in una comunità che si rispetti – non dovrebbero essercene per nessuna ragione.