Pesca di frodo: ancora un duro colpo assestato dalla Capitaneria di porto

ricciCIVITAVECCHIA – Guardia Costiera ancora in azione con la pesca abusiva di rici lungo le coste del nostro litorale. La scorsa notte, infatti, una squadra di marinai al servizio del Comandante Nitrella, ha sorpreso due pescatori di frodo intenti a raccogliere i ricercati echinodermi nei pressi del Lungomare Marconi di Santa Marinella.
Gli uomini, originari della Provincia di Barletta, erano organizzati, come spesso avviene, in modo che una persona fosse appostata a fare da palo, pronta a dare l’allarme ai complici che, nel frattempo, pescano i ricci. Ma la collaudata tecnica stavolta non è servita. Infatti, grazie all’esperienza ed alla conoscenza del territorio, i marinai della Guardia Costiera hanno dapprima bloccato l’uomo che faceva da “palo”, impedendogli così di avvertire chi stava effettivamente pescando, il quale, un attimo dopo, è stato colto con le mani nel “sacco”.
Più di seimila ricci è stato il sequestro effettuato, oltre a tutta l’attrezzatura da pesca utilizzata, con l’elevazione di un verbale amministrativo da duemila euro. La stessa notte, il pescato, è stato gettato nuovamente in mare.
La Capitaneria di Porto di Civitavecchia fa sapere che continuerà, in maniera assidua, i controlli in sulla pesca, contrastando, in questo modo, la pesca di frodo, in particolar modo dei ricci di mare, specie, questa, prolifera nel nostro litorale, ma di facile preda e, quindi, a rischio di sterminio. Difatti la riduzione del numero delle specie, causata, negli anni passati, dalla pesca senza controllo, ha fatto salire il loro prezzo di mercato, favorendo il fenomeno della pesca illegale. Si ricorda che, per i pescatori sportivi, la pesca del riccio di mare è consentita per un limite massimo di 50 esemplari per persona, tranne che nei mesi di maggio e giugno, periodo in cui entra in vigore il fermo biologico.