Oggi l’autopsia sul piccolo Leonardo

PESCIA ROMANA – Leonardo Sonno, il bambino di tre anni residente a Pescia Romana, deceduto la notte tra venerdì e sabato scorsi, poche ore dopo che era stato visitato nel pronto soccorso di Tarquinia e rimandato a casa, sarebbe morto per soffocamento acetonico. La diagnosi arriva dal medico del 118 che, sabato mattina ha stilato il certificato di morte e che, come da prassi, ha immediatamente informato dell’accaduto i carabinieri di Pescia Romana. Il bimbo era stato portato in ospedale dai genitori, allarmati per la febbre altissima che nemmeno la somministrazione di un antipiretico era servita ad abbassare, alle tre si era svegliato e aveva mangiato un po’ di latte. Poi si era riaddormentato. Alle 7, quando i genitori sono andati a controllare le sue condizioni, lo hanno trovato privo di vita. Il medico ha detto che è morto nel sonno. Leonardo nella sua breve esistenza aveva già avuto delle complicazioni: nato prematuro e con una grave forma di necrosi intestinale aveva subito sei interventi chirurgici e vissuto un lungo ricovero nel reparto di pediatria dell’ospedale di Siena. L’acetone è una patologia frequente nei bambini da zero a dodici anni ed in genere viene agevolmente curata, in questo caso potrebbe essere stata fatale.
Per la giornata di oggi è programmata l’autopsia sul bimbo, disposta dalla procura della Repubblica di Civitavecchia, nel caso in cui la conferma del medico del 118 venisse confermata cadrebbe l’allarme meningite che invece in un primo momento era stato lanciato e che, aveva indotto il Comune di Montalto di Castro a chiudere per tre giorni le scuole della città.
Il pm della procura della Repubblica di Civitavecchia, competente per territorio, non appena ricevuta l’informativa dei carabinieri di Pescia Romana, ai quali i genitori hanno presentato una denuncia, ha aperto un fascicolo, ipotizzando il reato di omicidio colposo ed ha iscritto due medici nel registro degli indagati. Si tratterebbe dei due sanitari che hanno assistito Leonardo durante la breve permanenza al pronto soccorso. Iscrizione che è stata definita ”un atto dovuto” negli ambienti investigativi. Nei prossimi giorni, probabilmente tra mercoledì e giovedì, i due medici indagati saranno ascoltati dal pubblico ministero Bianca Maria Cotronei, titolare dell’inchiesta.