Nuova aggressione a un medico all’Ospedale San Paolo

CIVITAVECCHIA – Ennesima aggressione ai danni del personale sanitario all‘ospedale San Paolo di Civitavecchia. Vittima stavolta un medico 54enne, di turno sabato pomeriggio presso il Pronto Soccorso, che da quanto ricostruito sarebbe stato aggredito verbalmente e fisicamente da un 24enne per non essere stato ricoverato nonostante le sue insistenze. Il medico sarebbe stato spintonato e schiaffeggiato dal giovane prima di essere fermato dalla Vigilanza del nosocomio e quindi successivamente denunciato dai Carabinieri intervenuti sul posto.

L’episodio, stigmatizzato dalla Direzione sanitaria della Asl Roma 4, ha riproposto nuovamente l’attenzione sui costanti rischi a cui è sottoposto il personale sanitario e sulla difficoltà a prevenire e gestire gli episodi di violenza come testimoniano le continue aggressioni che negli ultimi mesi continuano a verificarsi, a Civitavecchia come nel resto del Paese.

E nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche l’episodio di sabato non poteva non avere una coda polemica.

Questi episodi sono ormai all’ordine del giorno e vanno fermati con un intervento politico immediato, fermo e deciso. L’Assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, condanna l’aggressione con una nota, ottimo, ma in tutti questi anni si è fatto troppo poco per contrastare questo fenomeno. Bisogna calendarizzare al più presto possibile la mia proposta di legge a riguardo, depositata presso gli uffici già un mese fa, il 1 agosto scorso – dichiara il consigliere regionale del Lazio della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità – In sintesi, oltre a prevedere protocolli d’intesa con gli uffici territoriali del governo per potenziare la presenza delle forze dell’ordine nelle strutture sanitarie più a rischio, la norma a mia firma prevedrebbe sostegno in tutti i campi alle vittime di violenza da parte degli enti del SSR, anche e soprattutto nell’ambito di azioni in sede giudiziaria. Inoltre gli enti del SSR dovrebbero istituire una polizza assicurativa per tutelare in toto il proprio personale da eventuali aggressioni. Verrebbe varato – spiega ancora il consigliere – un programma triennale di sicurezza, benessere e salute di medici, infermieri e personale amministrativo, anche con l’istituzione di un centro di psichiatria del lavoro completamente a disposizione dei dipendenti del sistema salute del Lazio. Non da ultimo verrebbero organizzati corsi formativi da parte di associazioni ed enti per istruire il personale sanitario ad affrontare episodi di violenza fisica, verbale, sessuale e cibernetica. Insomma – conclude Giannini – un provvedimento pronto all’uso, per difendere e tutelare, a 360 gradi, chi ci cura e può salvarci la vita”.