Il 118 di Civitavecchia rischia di essere spostato in un altro Comune

ambulanza1CIVITAVECCHIA – La postazione del 118 di Civitavecchia sta correndo il serio rischio di essere spostata in altro comune. Lo denunciano gli stessi lavoratori del servizio di emergenza, che rimarcano come da circa due anni stiano denunciando all’Amministrazione Comunale l’inidoneità della sede attuale, situata presso l’autoparco comunale, “sia perché troppo piccola per ospitare il personale attualmente in servizio, tanto da non permettere la tutela della privacy tra personale di genere maschile e quello di genere femminile, sia perché oberata da un’eccessiva onerosità del canone di affitto sostenuto, senza, di fatto, ricevere alcuna risposta”.
“Infatti – spiegano i lavoratori del 118 cittadino – le note controversie interne alla maggioranza, e i conseguenti spostamenti di Responsabili sia politici che amministrativi, che ne sono derivati, hanno fatto si che ad ogni incontro variasse il referente e la trattativa in corso, in barba ad ogni concezione di continuità amministrativa, dovesse ripartire ex novo. Una situazione che certo non giova all’immagine di questa Amministrazione che non solo non fa nulla per agevolare l’attività di emergenza a servizio dei cittadini né tantomeno per incrementarla, come l’aumento dei flussi richiederebbe, ma che addirittura ne costituisce un pesante gravame imponendo, per il tramite della sua controllata Etm, divenuta proprietaria dei locali in questione, inizialmente comunali, il gravoso affitto”.
I lavoratori ricordano anche come nel 2001, durante la giunta Tidei, quando il servizio fu localmente istituito e fu inoltrata al Comune la richiesta di porre a disposizione dei locali per espletarlo, questi furono prontamente individuati e forniti in maniera gratuita, come d’altronde ancora oggi funziona per le altre postazioni del 118 presenti nei paesi del comprensorio, quali Ladispoli, Bracciano, Passoscuro, Fregene.
I dirigenti del servizio stanno pensando, quindi, se non si individuerà una soluzione idonea per mantenere il servizio a Civitavecchia, di spostare la postazione del 118 nel limitrofo comune di Santa Marinella, “nella convinzione che l’amministrazione della cittadina tirrenica sarà ben lieta di vedere incrementata l’attività di emergenza sul posto, attualmente svolta solo da una macchina della Misericordia”.
“Appare in tutta evidenza che un tale spostamento comporterà un grave danno per la tempestività di intervento nell’area di Civitavecchia ed un ulteriore depauperamento dei servizi sanitari offerti alla popolazione – commentano i lavoratori del 118, che concludono – Auspichiamo, quindi, che l’Amministrazione ‘del Fare’ faccia finalmente qualcosa operando affinché venga individuata, possibilmente a titolo gratuito, una sede maggiormente idonea alle attività di emergenza del 118 e, magari, ne renda possibile il necessario incremento; azione che certo darà meno visibilità di altre iniziative ma sicuramente renderà un grande, quanto doveroso, servizio alla collettività cittadina”.
Immediata la replica di Palazzo del Pincio, affidata ad una nota dell’ufficio stampa, che risponde così: “La nota a firma di sedicenti ‘Lavoratori del 118’ si lascia andare a considerazioni sulla maggioranza o sull’attività amministrativa che sembrano decisamente tradire una matrice politica, tanto da far dubitare della veridicità della stessa, contiene un allarmismo che per quanto attualmente a conoscenza del Comune risulta ingiustificato. All’Amministrazione Comunale non risulta infatti alcuna notizia in merito a ventilati trasferimenti della postazione che sarebbero stati decisi dalla dirigenza del servizio. Andando comunque per ordine, l’Ares a Civitavecchia svolge dal 2001 il suo servizio 118 con ambulanze senza medico a bordo (il servizio con medico a bordo è regolarmente svolto da altro ente con altri mezzi e personale). La sede che utilizza corrisponde a due piani di una palazzina presso l’Autoparco Comunale, con annesso ricovero per l’ambulanza. Il contratto di locazione risale al 2006. Prima di allora, a quanto si è scoperto, non esisteva alcuna documentazione che giustificasse la presenza del 118 all’interno della struttura: né concessioni, né contratti od altro. Il che, si fa rilevare, non rappresenta certamente un esempio di utilizzo assennato e legittimo della cosa pubblica. L’Etm, diventata in quel frangente titolare dell’immobile, ha pertanto proceduto alla stipula di un contratto con un canone di locazione di mille euro al mese che, per circa 150 metri quadrati di locali più il garage, non può certo rappresentare una ‘eccessiva onerosità’ o un ‘gravoso affitto’, se si conosce un minimo il mercato immobiliare. Risulta inoltre che, nel quadro della manutenzione complessiva dell’Autoparco, siano stati recentemente realizzati numerosi lavori, quali la messa a nuovo dell’impianto di riscaldamento, il parziale rifacimento del piazzale, il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza; prossimamente partiranno anche i lavori per la messa a norma degli impianti elettrici ed altre opere. E’ inoltre noto che l’Amministrazione Comunale non dispone di locali, tanto meno adeguati ad un servizio con autoambulanza, se non l’Autoparco. Se poi l’inadeguatezza lamentata va ricercata nella mancanza di privacy tra il personale maschile e quello femminile, si ritiene che in una sede da 150 metri quadrati possano trovarsi abbastanza agevolmente delle soluzioni logistiche adeguate”.