CIVITAVECCHIA – E’ salito a sei il bilancio dei morti nella sciagura della Costa Concordia. La sesta vittima è un passeggero ritrovato nella notte dai Vigili del Fuoco nel secondo ponte: indossava il salvagente, in una zona peraltro non invasa dall’acqua, ma a quanto pare non è riuscito a mettersi in salvo anche se le cause del decesso non sono ancora note. Ma l’ansia è ora tutta per i dispersi, perché le condizioni meteo stanno peggiorando, con il mare sempre più agitato e il cielo minaccioso, e, soprattutto, la nave ha cominciato a spostarsi. Il rischio è che possa disincagliarsi e andare alla deriva per poi affondare, rendendo a quel punto impossibile qualunque operazione di salvataggio dei restanti dispersi; da un’ultima stima sarebbero 16: dieci passeggeri (tra, sembra, una bimba di 5 anni) e sei membri dell’equipaggio e le speranze di ritrovarli in vita diminuisce ormai di ora in ora. Dalle indiscrezioni trapelate tra i soccorritori sembra che gli ultimi tentativi di salvataggio verranno effettuati nella notte; dopodiché la priorità sarà mettere in sicurezza l’imbarcazione ed evitare disastri ambientali , dopo la comparsa di chiazze di combustibili in mare, derivanti dalla grande quantità di petrolio presente nella cisterna della Costa Concordia. Ancora presenti sul posto mezzi e uomini giunti da Civitavecchia, tra Vigili del fuoco e Capitaneria di Porto, molto attivi fin da sabato nelle operazioni di soccorso.
Nel frattempo si aggrava sempre più la posizione del Comandante Francesco Schettino, che si ritrova tuttora rinchiuso in carcere, su cui grava la pesante accusa di omicidio colposo plurimo, disastro e abbandono della nave. Le indagini della Procura procedono a ritmo serrato per accertare le cause del la tragedia. Ormai scontato l’errore umano, gli inquirenti parlano con sicurezza di “manovra azzardata e inescusabile” e, nelle ultime ore, si sta valutando anche l’ipotesi di una bravata, ovvero una manovra della nave volutamente avventata a scopo dimostrativo.