CIVITAVECCHIA – Si è conclusa la scorsa settimana, sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Lazio, l’attività di controllo e vigilanza della pesca, denominata “Autunno 2014”.
Obiettivo principale di tale operazione, è stato quello di intensificare le ispezioni lungo tutta la filiera di commercializzazione dei prodotti ittici a tutela e difesa del consumatore, nonché dell’ambiente e dell’ecosistema marino, che di riflesso, vengono negativamente influenzati da un non corretto sfruttamento delle risorse ittiche.
In tale ottica, le unità navali dipendenti sono state impegnate in pattugliamenti programmati lungo tutto il litorale laziale, rivolti alle unità da pesca ed a quelle da diporto dedite alla pesca sportiva, ricreativa e subacquea, verificando l’ottemperanza delle disposizioni inerenti le zone ed i tempi vietati della pesca, nonché l’impiego di strumenti ed attrezzature non consentite. Numerosi, inoltre, gli interventi finalizzati al contrasto della pesca illegale dei ricci di mare.
Nel corso di detta operazione, sono stati altresì effettuati controlli presso le attività commerciali e di somministrazione, con particolare riguardo alla tracciabilità, all’etichettatura, alla freschezza, alle modalità di conservazione dei prodotti ittici ed alla corrispondenza delle specie proposte con quelle dei menù.
Episodio degno di nota è quello relativo all’ispezione presso un ristorante orientale della Capitale, ove le scarse condizioni igienico sanitarie dei locali ed il mancato rispetto della normativa sulla corretta conservazione dei prodotti ittici, ha determinato l’emanazione di un provvedimento di chiusura temporaneo da parte della Capitaneria di porto di Fiumicino e del servizio veterinario dell’Asl Rm B.
Molteplici i controlli posti in essere dal personale operante anche ai pescherecci durante le fasi di sbarco del pescato, rivolti ad accertare il rispetto delle taglie minime, delle specie vietate, nonché della corretta compilazione dei logbooks, della prima pesatura e del regolare svolgimento dell’asta.
Diverse le irregolarità riscontrate nel corso dei 250 accertamenti espletati, per mancanza di tracciabilità, errata etichettatura del pescato e conservazione dei prodotti ittici, pesca illegale, che hanno portato all’elevazione di n. 51 processi verbali amministrativi, n. 21 sequestri (per un totale di Kg. 1185), per un ammontare di 70.133 euro. L’obiettivo, perseguito anche nel corso dei prossimi controlli, sarà sempre quello di tutelare il consumatore, garantendo l’interesse pubblico della sicurezza alimentare.