Arriva la nube radioattiva, per l’Arpa Lazio la situazione non è preoccupante

nube radioattiva fukushimaArriva in Italia la nube tossica del Giappone dopo la fuoriuscita di radiazioni nucleari dalla centrale atomica di Fukushima, e sale il livello di guardia. La Regione ha infatti incaricato l’Arpa Lazio di realizzare e gestire la rete di monitoraggio della radioattività ambientale. Tale rete è integrata con quella di sorveglianza nazionale per il controllo della radioattività ambientale Resorad, coordinata dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Scopo del monitoraggio è la sorveglianza radiometrica delle matrici ambientali ed alimentari, al fine di valutare l’esposizione della popolazione alle radiazioni. Sul territorio nazionale la rete si articola su punti di campionamento e laboratori di analisi, essenzialmente gestiti dal Sistema delle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente. Nel Lazio tale attività è svolta dall’Arpa Lazio, che ha allestito un piano regionale di controllo anche avvalendosi delle strutture dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa italiana.
Il piano, come spiegano dall’Arpa,  ha l’obbiettivo di verificare le concentrazioni nelle matrici ambientali e alimentari del Cesio137, radioisotopo caratteristico della contaminazione seguita al disastro di Chernobyl e con persistenza ambientale dell’ordine delle decine di anni. L’attività ordinaria prevede il campionamento e l’analisi di aria, suolo, acque superficiali dolci e marine, sedimenti, vegetali di acqua dolce e marini ed alimenti in punti rappresentativi delle aree centro, nord e sud del territorio regionale.
“Alla luce del recente terremoto e dei danni subiti dai reattori della centrale di Fukushima – si legge in una nota dell’Arpa – l’ISpra ha richiesto di intensificare la frequenza di rilevamento di livelli di radioattività ambientale per monitorare i potenziali effetti della cosiddetta “nube contaminata” proveniente dal Giappone. Questa Agenzia partecipa allo sforzo condotto sul territorio nazionale con un aumento delle rilevazioni, passando quindi da una misurazione settimanale ad una giornaliera. In relazione all’evoluzione dell’incidente giapponese l’Ispra potrà comunque richiedere un ulteriore sforzo finalizzato ad una conoscenza sempre più accurata della dinamica degli eventi. L’Arpa Lazio (così come le altre Agenzie ambientali) invia quindi sistematicamente i dati all’Ispra, che provvede a raccoglierli e ad analizzarli sia a livello nazionale che europeo, confrontandoli con quelli provenienti dagli altri paesi della UE”.
“Nel Lazio le misure ordinarie eseguite nell’ambito della rete Resorad sono allineate alle medie nazionali e non mostrano motivi di preoccupazione – sottolinea Corrado Carrubba, commissario straordinario di Arpa Lazio – Comunque la nostra Agenzia, a seguito dell’attenzione resa necessaria dai recenti gravi fatti accaduti in Giappone e da indicazioni in tal senso già ricevute dagli uffici della presidente Polverini, ha elevato il livello di attenzione in
raccordo con Ispra, anche per poter misurare attentamente le eventuali alterazioni determinate dal trasporto di isotopi a lunga distanza atteso in questi giorni”.