CIVITAVECCHIA – Sarà l’atmosfera natalizia e il piacere irresistibile di giocare a tombola, ma la “cinquina” infilata in questi giorni da Trenitalia alla stazione Fs di Civitavecchia è davvero clamorosa. Cinque infatti le macchinette obliteratrici posizionate nella stazione cittadina, altrettante quelle fuori uso registrate nella giornata di ieri. E così la semplice operazione di obliteratura di un biglietto prima di salire sul treno si rivela una impresa titanica per decine di viaggiatori. La “cinquina” targata Trenitalia, gentile regalo natalizio dell’azienda per gli sventurati viaggiatori che approdano o partono dalla città, è stata registrata sul posto dalla nostra Redazione ieri pomeriggio. Biglietto in mano, si è cercato di timbrarlo inizialmente nell’atrio principale, dove sono installate tre macchinette. Primo tentativo con la prima macchinetta: a vuoto, con la spia rossa del mancato funzionamento accesa; secondo tentativo con la seconda macchinetta: stesso copione; terzo tentativo con la terza macchinetta: la luce è verde ma il biglietto non viene obliterato. Si opta dunque per il quarto tentativo nella macchinetta posta sul primo binario: nulla da fare, anche qui luce rossa e macchinetta ko. Quinto tentativo: corsa nel sottopassaggio (con il treno che nel frattempo sta per partire), per cercare di obliterare il biglietto nella macchinetta posta a ridosso delle scale che conducono al secondo e al terzo binario, ma niente da fare anche stavolta; luce rossa pure qui. Torniamo quindi disperatamente nell’atrio della stazione cercando con modi fantozziani di far obliterare il biglietto dalla macchinetta con luce verde ma comunque non funzionante: quattro, cinque, sei tentativi posizionando il tagliando in tutte le traiettorie possibili; alla fine, con rumori sinistri, la macchinetta oblitera finalmente il biglietto, producendo una timbratura obliqua, ondulata e a tratti illeggibile da cui si può dedurre solo la dicitura “Civitavecchia”, mentre data e ora non sono assolutamente rintracciabili. Più che altro un vero capolavoro di arte informale. E magari chissà quanti passeggeri impossibilitati a timbrare il biglietto si saranno beccati anche una cordiale multa una volta a bordo dei treni. Evviva Trenitalia.
Marco Galice