CIVITAVECCHIA – Continua il nostro viaggio nell’edilizia cittadina, con la domanda di sempre: “E’ davvero necessario altro cemento nella nostra città?” oppure c’è abbastanza edilizia residenziale e magari l’emergenza abitativa c’è per quella popolare?
Siamo andati in viale Adige: palazzi nuovi piastrellati si mostrano a chi arriva, la vendita avviene direttamente senza passare per l’agenzia, la responsabile è molto gentile e ci dice che tutto sommato a loro sta andando bene, rispetto agli altri, nonostante le case siano state finite nel 2008 e ce ne siano ancora una decina invendute si ritiene molto soddisfatta rispetto alla media.
Quando chiediamo se il mercato immobiliare vive un periodo di immobilità basta lo sguardo per risponderci. Le case di viale Adige inoltre hanno il vantaggio della vendita diretta col costruttore, senza passare per l’agenzia: “alle agenzie va molto peggio, quelle con cui siamo in contatto ci descrivono una situazione molto difficile” ci viene detto.
Alla domanda diretta, se da addetto ai lavori ritiene ci sia bisogno di nuovi appartamenti da mettere sul mercato per soddisfare la richiesta la risposta è quella che ci aspettavamo: negativa.
Ci siamo poi recati in via Bramante, presso il nuovo palazzo costruito sulle “ceneri” (è proprio il caso di dirlo) del vecchio Maury’s: abbiamo notato che molte targhette ai campanelli erano vuote ed abbiamo contattato il responsabile vendite (anche qui non si passa per agenzia) che si è mostrato molto disponibile e professionale. Ci ha detto che a quasi un anno dalla costruzione l’invenduto ammonta a circa il 50% e rispetto alla media è già un ottimo risultato.
Abbiamo chiesto com’è l’andamento del mercato immobiliare e la risposta non ci è suonata purtroppo nuova: “Fino a qualche anno fa riuscivo a prendere circa quaranta appuntamenti mensili, con discrete percentuali di vendita, ora gli appuntamenti sono meno della metà e non si sa se si riesce a vendere un immobile in un intero mese”.
Alla domanda se ritiene opportuno immettere nuovi immobili sul mercato anche qui forti perplessità: “Certo è che costruire nuovi palazzi genera lavoro, ma la richiesta attualmente è molto bassa, abbiamo già 4 o 5 palazzi pronti ad essere immessi sul mercato, e molti immobili da smaltire, l’attuale domanda non giustifica nuova immissione di offerta”.
Alle prossime puntate.
Simone Pazzaglia