Via al progetto di recupero della palude di Torre Flavia

LADISPOLI – La Città Metropolitana di Roma Capitale ha avviato con l’Università la Sapienza di Roma, in accordo con i Comuni di Ladispoli e Cerveteri, un progetto di ripristino ambientale della Palude di Torre Flavia che consentirà di restaurare quel sistema ecologico che nel corso dei decenni si è degradato, con la conseguente distruzione dei cordoni dunali. L’obiettivo è far rinascere i cosiddetti “prati allagati”, presenti fino a un secolo fa e oggi spariti. Questi ambienti consentiranno di incrementare la sosta di un gran numero di uccelli acquatici migratori di interesse comunitario.
Il progetto di ‘risanamento’ ambientale della zona umida della Torre di Flavia è portato avanti dall’Università degli Studi di Roma ‘Sapienza (Dipartimento di Geologia) in collaborazione con il Dipartimento di Biologia Ambientale, il Dipartimento di Chimica, il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” e dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, in accordo con i Comuni di Ladispoli e Cerveteri.
“Un piano – spiegano il consigliere delegato della Città Metropolitana Michela Califano e il consigliere Federico Ascani – che punterà a mitigare gli effetti delle problematiche che affliggono l’area: l’erosione costiera, la scarsa informazione, stabilire un approccio comune per la protezione a lungo termini degli ecosistemi della Palude attraverso il monitoraggio delle caratteristiche biotiche e abiotiche. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto a giugno. Torre Flavia è e rimane una dei gioielli ambientali della Provincia di Roma. Una zona da salvaguardare e recuperare con tutte le nostre forze. Grazie agli uffici del dipartimento ambientale e al dirigente dottor Argentieri, insieme ai Comuni di Ladispoli e Cerveteri, abbiamo messo in cantiere questo ambizioso progetto che vogliamo con tutte le forze portare a termine per restituire al Lazio un tesoro naturalistico senza eguali”.