Tarquinia. Arsenico, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Sib

distributore acquaTARQUINIA – Saranno realizzati quattro impianti per distribuire acqua potabile priva di arsenico. Le fontanelle saranno poste in viale Bruschi Falgari, via Aldo Moro, viale Mediterraneo e in località pian di Spille. Il progetto nasce dall’accordo firmato tra l’Amministrazione e la ditta Logica srl, nell’ambito della convenzione stipulata dalla Provincia di Viterbo. Gli utenti potranno richiedere una tessera e per ogni famiglia saranno gratuiti 10 litri d’acqua al giorno. Se si supera questo limite o si vuole acqua gassata il costo sarà di 5 centesimi di euro ogni litro e mezzo. “Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti necessari per affrontare e gestire questa problematica, – afferma il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola – in modo da garantire alla cittadinanza la massima tranquillità e sicurezza”. Il consorzio Medio Tirreno, su disposizione del Comune, ha infatti aumentato la portata d’acqua erogata per garantire una maggiore miscelazione con quella fornita dalla Società Talete e dai pozzi locali. L’intervento fa parte di un’iniziativa più ampia che prevede l’installazione nei serbatoi di decantazione di letti d’idrossido di ferro per estrarre l’arsenico disciolto nell’acqua.
Intanto il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta di sospensiva al ricorso del Tar Lazio, presentato dal Sib, sospendendo l’ordinanza del Sindaco che chiedeva alle attività di bar e ristorante di dotarsi di un dispositivo di dearsenificazione.
“Come presidente del S.I.B di Tarquinia – afferma Marzia Marzoli – la riteniamo una prima vittoria della categoria contro il problema dell’Arsenico, dell’ingiusto onere economico, di un impianto di dearsenificazione imposto alle attività commerciali, come se fosse possibile esentare il comune dal dovere di fornire alle aziende la depurazione, la potabilità dell’acqua, tuttavia pagata nella bolletta dell’acqua. Ricordiamo che il Comune di Tarquinia ha emesso un’ordinanza n.8194 il 29 Ottobre 2011, dove indicava la deroga a 20 mcg/l, come richiesto e ottenuto dalla Regione Lazio, estesa anche al comune di Tarquinia, spostando il limite a 20 mcg/l fino a Dicembre 2012 e “che l’acqua distribuita in tutto il territorio del Comune di Tarquinia non deve essere utilizzata per il consumo alimentare e potabile dei neonati, dei bambini fino all’età di 3 anni e delle donne in gravidanza; che le industrie alimentari presenti nelle zone interessate devono attuare i necessari (dearsenificatori) affinché l’acqua introdotta come componente integrante e sostanziale nei prodotti finali non presenti concentrazioni di Arsenico superiori ai limiti stabiliti dal D.L. vo 31/01 (10mcg/l) sotto il profilo sanitario.” Riteniamo ingiusto che le aziende debbano sostenere da sole un onere così gravoso, come l’acquisto e la gestione di un dearsenificatore, tenendo conto che non esiste una normativa di riferimento che indichi, quali siano le tecnologie idonee da adottare, per restituire all’utente un’acqua depurata, senza dubbi sui processi utilizzati”.
“Il Consiglio di stato – prosegue – sospende l’ordinanza e indica al Tar Lazio di discutere prima possibile il ricorso nel merito, il quale chiede che sia proprio il comune a dotarsi di un impianto centralizzato di dearsenificazione. Nel rispetto del diritto del consumatore e del turista che sceglie Tarquinia come meta turistica, è importante assicurare la potabilità dell’acqua e l’assenza di Arsenico anche nelle abitazioni, nelle seconde case con cui Tarquinia fa turismo, che non avrebbero la dearsenificazione”.