Tarquinia. Mazzola: “L’arsenico? Un paradosso”

TARQUINIA – “Un minuto prima l’acqua era potabile; un minuto dopo non lo è stata più. Un caso veramente paradossale”. Lo afferma il sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola in merito al problema dell’arsenico. “Oltre tutto con le stesse concentrazioni (13/14 µg/l) un anno prima ci veniva imposto il divieto solo per le donne incinte e i bambini al di sotto dei tre anni. – prosegue il primo cittadino – Oggi invece il divieto è esteso a ogni tipo di uso, anche per fare il bucato. Si può definire questa situazione al limite del ridicolo? Credo proprio di sì. Non vorrei che si gridasse “al lupo al lupo” come fu fatto per l’influenza aviaria per vendere più filtri a prezzi maggiorati. Chi afferma che siamo in ritardo nell’affrontare l’emergenza, deve sapere che le Amministrazioni Comunali sono state tradite da chi doveva provvedere nei termini previsti dalla legge. Per mesi la Regione Lazio, nella figura del commissario straordinario per l’emergenza Renata Polverini e dell’assessore all’Ambiente Marco Mattei, e la Provincia di Viterbo, che oggi chiede di abbassare le tariffe con una proposta demagogica e impossibile da realizzare per non far saltare i bilanci, avevano promesso di mettere a disposizione le risorse necessarie per dare la possibilità di realizzare dei dearsenificatori. Le Amministrazioni Comunali sono state quindi costrette a correre ai ripari molto spesso senza avere i fondi necessari per installare gli impianti di filtraggio. Una situazione davvero vergognosa”. Il primo cittadino è fiducioso che la situazione si possa risolvere in breve tempo: “Stiamo lavorando per risolvere il problema, sia con interventi temporanei – autobotti, fontanelle pubbliche, distributori e miscelazioni delle acque – sia con il progetto del dearsenificatore. L’auspicio è che in futuro ci possa essere più collaborazione da parte delle autorità di controllo. Rivolgo un appello alla popolazione per limitare lo spreco di acqua”. Infine una considerazione. “L’Italia è il Paese delle urgenze e delle emergenze irrisolte. – conclude il sindaco Mazzola – A quelle tradizionali se ne aggiungono in continuazione delle nuove, dovute a ragioni ed eventi contingenti e all’intreccio tra vecchie e nuove contraddizioni in una burocrazia sempre più allucinante. Caso emblematico il problema dell’arsenico”.