Tarquinia. “Il Sindaco Giulivi ha presentato un nuovo progetto per il porto turistico?”

TARQUINIA – Dal Movimento Civico per Tarquinia riceviamo e pubblichiamo:

“E’ comparsa alcuni giorni fa su di un quotidiano online a carattere territoriale un’intervista a tutto campo al sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi.
Il titolo riporta “Porto turistico, progetto consegnato in Regione”. Alessandro Giulivi, sindaco di Tarquinia, è tornato in giugno alla guida dell’amministrazione e in soli 4 mesi ha messo in cantiere una serie di progetti e iniziative su turismo, sanità e infrastrutture di collegamento.
Sull’articolo in questione viene riportato che il sindaco di Tarquinia vorrebbe rendere concrete, nel minor tempo possibile, alcune infrastrutture tra le quali spiccherebbe la realizzazione di un porto turistico … un progetto di massima che il primo cittadino ha presentato la scorsa settimana alla Regione Lazio…
Da ricerche effettuate sull’argomento, al Movimento Civico per Tarquinia risulterebbe invece che l’unico progetto di porto turistico depositato alla Regione Lazio è quello inoltrato dall’ex sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola nell’ormai lontano 2011. Si tratta di un porto per oltre 600 posti barca, ubicato sulla foce del Fiume Marta lato Lido di Tarquinia.
Il progetto – non di massima ma definitivo – fu presentato nel 2011 alla Regione Lazio allorchè, dopo svariati anni d’inerzia, la stessa regione avrebbe dovuto accingersi a pubblicare il famigerato Piano Regionale dei Porti ad oggi non ancora pubblicato.
Ne è riprova che, sulla pubblicazione della Regione Lazio – Sviluppo Lazio – “Lazio _ Il settore della nautica _ Analisi e prospettive di internazionalizzazione del sistema produttivo della cantieristica navale e della nautica da diporto” si può rilevare in maniera inconfutabile che per il Comune di Tarquinia è previsto un approdo di tipo turistico alla Foce del fiume Marta con un incremento previsto di 600 posti.
Su tale pubblicazione è riportato che … per quanto riguarda le realizzazioni delle nuove strutture portuali, il Piano di coordinamento che indica 4 mila 800 nuovi posti barca da realizzarsi tra i Comuni di Montalto di Castro, Tarquinia, Ladispoli, Fiumicino, Ostia, Gaeta e Ponza; ma, di contro, sono previsti 2 mila 250 nuovi posti barca negli approdi turistici di futura realizzazione, da localizzarsi prevalentemente nei Comuni di Civitavecchia, Fiumicino, Pomezia, Nettuno, Sperlonga, Formia e Minturno.
Dallo studio è emersa un’area di specializzazione che comprende 480 imprese con oltre 2 mila addetti. I comuni interessati sono 21 più un’area sub-comunale (Ostia) tra cui sono destinati 2 alla provincia di Viterbo e precisamente ai Comuni di Montalto di Castro e Tarquinia.
Tutto ciò premesso, caro Sindaco, siamo a chiederLe come Movimento Civico.
Se è effettivamente vero che lei ha depositato un nuovo progetto per il porto turistico di Tarquinia (a noi non risulterebbe).
Se nel progetto consegnato in Regione sono state effettivamente considerate le esigenze della domanda e le caratteristiche dell’offerta del nostro territorio in merito alla portualità turistica in quanto, non basta consegnare un progetto per essere vincenti, ma è lo stesso che deve esserlo, altrimenti si rischia di consegnare soltanto un fallimento e/o una speculazione edilizia!
Se altresì la carenza di dati aggiornati e coerenti tra di loro non siano il principale ostacolo al progetto.
Se e soprattutto, visto che la maggior parte dei cittadini ad oggi non sa dove, come e perché tale infrastruttura andrà a realizzarsi, tutto ciò rende il quadro pressochè confuso e poco chiaro.
Se il modello di sistema portuale turistico, funzionale ed efficiente deve prima di tutto garantire numerosi scali localizzati quasi uno accanto all’altro, che offrano servizi tecnici, sicurezza e ormeggi all’interno dei principali centri turistici creando un forte polo d’attrazione animato tutto l’anno e non una semplice area per il parcheggio di barche, come spesso accade nei porticcioli italiani. Stante ciò, se così fosse, non è necessario fare queste opere cementificando o deturpando un paesaggio storico e naturalistico senza senso, ma trovando soluzioni diverse ed alternative.
Non da meno dimenticandoci che i turisti verranno in questo territorio, un territorio che, in 20 km di raggio ancora ad oggi soffre dell’incombenza di due centrali e nello spauracchio per la realizzazione di altri due impianti (inceneritore e biogas) e un mare non certo noto per le sue acque cristalline.
Ma quale facoltoso turista alla ricerca di luoghi di relax potrà mai scegliere di farsi una vacanza in discarica!?
Concludendo, non facciamo una cattedrale nel deserto!
Le cose si possono fare, ma con il principale criterio di pianificare il territorio in modo dettagliato e accurato. Altrimenti, se non sono queste le premesse, ci ritroveremo soltanto a canticchiare …finché la barca va… e sinceramente non gioverà a nessuno”.

#il Movimento Civico per Tarquinia