Tarquinia. Approvate Streaming dei consigli comunali e linee guida Geotermia

TARQUINIA – Martedì scorso il Consiglio Comunale di Tarquinia ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal M5S per contrastare il pericolo di trivellazioni in un ampio territorio di 25 chilometri quadrati, posto tra Tarquinia e Tuscania, alla ricerca di rocce calde profonde su cui costruire impianti industriali, per convertire l’energia geotermica in energia elettrica.

“La delibera consigliare – si legge in una nota del M5S cittadino – oltre all’effetto locale, è di supporto anche all’analoga azione che stanno conducendo molti comuni della Tuscia e l’Amministrazione Provinciale, per chiedere alla Regione Lazio la proroga della sospensione, finalizzata a definire la carta geotermica regionale, che si baserà anche sulla matrice delle compatibilità, che esclude la realizzazione di impianti industriali geotermici in territori a vocazione non industriale, le cui attività agricole e turistiche sarebbero seriamente compromesse. Il Consiglio Regionale ha già iniziato un iter per la nuova sospensione anche per il lavoro della Consigliera M5S Silvia Blasi”.

“Altro grande successo ottenuto – proseguono i grillini – è stata l’approvazione della mozione sulle riprese video e lo streaming dei consigli comunali, una nostra battaglia sulla trasparenza che va avanti ormai da anni e che finalmente è stata approvata. Ci auguriamo che l’amministrazione disponga già dal prossimo consiglio lo streaming dei consigli comunali sul portale del comune di Tarquinia, con archiviazione di tutti i filmati”.

Bocciate invece la mozione che prevedeva l’incentivazione del compostaggio domestico, con riduzione della TARI sulla quota variabile della bolletta dal 20% al 30%, e la proposta sul potenziamento dell’albo pretorio online.

“Ancora una volta il M5S di Tarquinia ha portato proposte e non chiacchiere al consiglio comunale – concludono dal Movimento – incassando due importanti delibere a tutela del territorio e della trasparenza. Ci saremmo aspettati qualcosa di più. Il ritiro della tanto sbandierata delibera sull’acquisizione dell’ex Centro Chimico a fronte delle domande sollevate dall’opposizione sullo stato di salute dell’area e su una stima dei costi di bonifica, mostra tutta l’inesperienza di questa amministrazione. Bene ha fatto il consigliere Cesarini a lasciare agli atti una dichiarazione di voto sfavorevole, visto che su tale progetto di centro fieristico non esiste uno studio di fattibilità, ne è chiaro su quali fondi si intenda attingere per gli eventuali lavori di bonifica e trasformazione da centro chimico a polo fieristico”.