“Sulla legna da ardere costi ridotti e servizi efficienti, lo dicono i numeri”

TARQUINIA – «Le scelte fatte sul servizio della legna da ardere si sono basate sui numeri dello scorso anno. Il 94% della legna disponibile è stata venduta lunga, presso l’imposto della Roccaccia; il 6% è stata venduta mediante taglio e servizio a domicilio. Crediamo di aver compreso perfettamente le esigenze dei cittadini. Questa volta non posso condividere il pensiero del consigliere Manuel Catini pensiero». Lo spiega l’assessore Attilio Boni, che prosegue: «Altro numero significativo il costo: meno di 50 centesimi al quintale, che, per un lotto di 15 quintali, significa un risparmio netto di 7,50 euro. Di questi tempi un segnale importante a tutela del potere di acquisto. Ulteriore elemento: la pezzatura da metri lineari “1” è quella in uso per l’esbosco e comunemente utilizzata. Legittima ogni critica, ma di certo non si può dire che il servizio dello scorso anno abbia incontrato il favore degli utenti. Peraltro mi sembra giusto ricordare che detta attività era stata data a una ditta esterna e non gestito direttamente dall’Ente. Già perché tagliare la legna comporta la messa in opera di un imposto che sottosta alle regole del cantiere con costi fissi e non sostenibili con i numeri richiamati se non aumentando i costi per la gente. Credo che Catini sia intelligente da capire che l’operazione di gestione in house era economicamente impraticabile, senza parlare del costo di trasporto, a meno che non intendesse opportuno aumentare il prezzo. La legna è a disposizione, circa 6000 quintali, a un prezzo inferiore e come ogni anno, nonostante la stagione invernale tardi ad arrivare, sarà utilizzata dagli utenti fino all’ultimo kg, alla faccia del servizio inefficiente. Non bisogna innamorarsi delle proprie idee. I consigli sono preziosi ma devono fare i conti con la realtà dei numeri».