S. Marinella. Raccolta firme a difesa del lavoro, delle pensioni e contro la “diaria” ai parlamentari

parlamento (2)SANTA MARINELLA – Presso l’Ufficio Elettorale del Comune di Santa Marinella, in lungomare Marconi 101, si può firmare a sostegno dei Referendum nazionali a difesa del lavoro, delle pensioni e contro la “diaria” ai parlamentari. Nel comitato promotore dei Referendum sul lavoro è costituito da Idv, Sel, Pdci, Prc, Verdi, Fiom e delle componenti Cgil Lavoro e Società, la Cgil Che vogliamo, delle associazioni Alba e Articolo 21.
“Il quesito sulla contrattazione collettiva – soiegano i promotori – chiede l’abrogazione dell’articolo 8 del decreto legge 138/2011 (governo Berlusconi), con cui si consente la stipula di contratti aziendali in deroga alla contrattazione collettiva nazionale in materia di orari, turni, inquadramento del personale, modalità di assunzione e di licenziamento, conversione dei contratti di lavoro e conseguente recesso dal rapporto di lavoro. Con la legge 92 del 2012, la cosiddetta ‘riforma Fornero’, è stato sferrato un ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori modificando l’impianto dell’art. 18, che garantiva l’obbligo di reintegro nel posto di lavoro per licenziamenti senza giusta causa. La riforma ha modificato tale obbligo in un indennizzo pari ad un massimo di 12 mensilità”.
I Referendum propongono inoltre l’abrogazione (parziale o totale) dell’articolo 24 della legge 214 del 2011, meglio nota come “Riforma pensionistica” Fornero, con la quale si rende più difficile il raggiungimento dei requisiti (sia anagrafici che in anni di contributi) per la pensione.
“Pur con i conti dell’Inps – proseguono i promotori – in equilibrio fino al 2060, come confermato dagli studi del Ministero del Lavoro, l’art.24 del decreto “Salva Italia” aumentata gradualmente l’età pensionabile: si passa dagli attuali 62 anni a 66 nel 2018 e 67 nel 2021 sia per le donne che per gli uomini. Gli anni di contribuzione minima richiesti passano da 35 a 41. Per coloro che hanno maturato gli anni di contributi ma non l’età pensionabile, è prevista inoltre una decurtazione fino al 2% della pensione per ogni anno di ‘pensione anticipata’. La riforma è scattata immediatamente per fare “cassa”, abbattendosi come una tegola sui lavoratori con 35 anni di anzianità già maturati o con 62 anni compiuti e quindi prossimi alla pensione. Non sono stati esclusi nemmeno coloro che, per convenienze aziendali, erano stati messi ‘in mobilità’ (i cosiddetti “esodati”, che rimangono appunto senza lavoro e senza pensione). Questo referendum, promosso dalla FdS, chiede l’abrogazione la maggior parte dei punti della riforma, ripristinando la legge 243 del 2004″.
Un quinto referendum infine riguarda l’abrogazione l’art.2 della legge 1261/65, la cosiddetta “diaria”, con cui si prevede un’indennità per i parlamentari a titolo di rimborso spese di soggiorno a Roma di 4.000 euro al mese, 48.000 all’anno, indipendentemente da quanto effettivamente essi spendano.
Le firme per sostenere i referendum si potranno apporre Lunedì, Martedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30, Martedì e Giovedì dalle ore 15.15 alle ore 17.15.