SANTA MARINELLA – Il Partito democratico torna alla carica sul porticciolo turistico e parla di “bluff” accusando nuovamente l’Amministrazione Bacheca.
“La vicenda si trascina ormai da quasi venti anni – commentano dal circolo Benci – Si è passati da un accordo di programma all’altro, da un ricorso all’altro, da una delibera all’altra, con il misero risultato che niente è stato reso concreto. Nel frattempo, l’attuale concessionario, ha potuto fare il bello e il cattivo tempo, ha aumentato a suo piacimento i canoni di ormeggio, il più delle volte non ha rispettato gli accordi sottoscritti, ma soprattutto ha tenuto fermo un bene che, come recita l’accordo di programma del 1997 sottoscritto tra Comune e l’allora Società Porto Odescalchi: ‘l’attuale darsena classificata porto di IV classe è stata realizzata con le risorse pubbliche a beneficio della collettività di Santa Marinella e che, pertanto, costituisce un ingente patrimonio economico e sociale; che l’interesse generale dell’intera collettività impone piena conoscenza e vigilanza delle fasi di progettazione, costruzione e gestione della struttura portuale, dovendo il progetto rappresentare un modello di sviluppo della costa, rispettoso della normativa esistente, dei valori storici e paesaggistici, nonché gli interessi dei residenti ed operatori locali’;
Questi – proseguono i democrat – erano i principi che sottostavano alla premessa dell’accordo del 1997 che sono stati poi, in parte, smentiti da quello successivo firmato con la Porto Romano nel 2009, che prevedeva, tra le altre cose, la possibilità di aumentare la cubatura di circa 10.000 mc per attività commerciali e turistiche e la cessione, a titolo gratuito, della darsena attualmente occupata dai pescatori. Accordo che, è bene ricordare, passò in Consiglio Comunale nella famosa notte del 28 dicembre del 2009, con i Consiglieri di opposizione che uscirono dall’aula per protesta! Ma, il noto concessionario del porto, non contento di tanta grazia, ricusava l’accordo e comunicava al Comune di S. Marinella la volontà di ritornare all’intesa del 1997, naturalmente con un atto legale. In data 23/12/2013 il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune di S. Marinella e ha sentenziato che entro centottanta giorni, dalla data della sentenza, il Comune dovrà rilasciare i relativi “permessi” e l’adozione della variante urbanistica”.
“A questo punto – incalzano dal Pd- non ci sono più alibi per nessuno, il noto concessionario dovrà attivare l’accordo sottoscritto e il Comune dovrà concedere le relative ‘autorizzazioni’. E’ finito il balletto: una risorsa di sviluppo turistico e occupazionale non può essere ferma a causa dell’inefficienza della politica, e altrettanto chiara deve essere la posizione nei confronti del noto concessionario, al quale, bisognerebbe ricordare che il porto gli è stato concesso e quindi, in caso di non rispetto delle clausole, la concessione potrebbe essergli revocata. Non è tollerabile sopportare atteggiamenti da ‘padrone’ su un bene che giuridicamente è in capo alla collettività e che (legittimamente?), è stato dato in concessione. Il Pd ritiene che sia giunto il momento per l’Amministrazione di diventare protagonista e non subalterna alla Porto Romano, di autorizzare i lavori, di salvaguardare l’impatto ambientale e viario sulla zona, stanando la società, titolare della concessione, da un immobilismo fortemente deleterio per la città, se così non fosse si potrebbe cominciare a pensare a una preoccupante intesa segreta”.