SANTA MARINELLA – L’urbanistica di Santa Marinella è un argomento controverso e complicato. Il Piano Casa e il Piano Regolatore sono stati fonte di polemiche e discussioni ininterrotte. Il “caso Quartaccia” all’ordine del giorno di diversi Consigli comunali. Ma niente sembra essere cambiato, nonostante le confortanti parole del sindaco Bacheca in occasione dell’approvazione delle nuove norme tecniche al Piano Regolatore Generale: “Con questo intervento – ha affermato – non permetteremo altri scempi urbanistici e Santa Marinella tornerà ad essere una città vivibile”. Si è infatti svolta pochi giorni fa, al rione Alibrandi, un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato del quartiere per discutere del Piano Integrato Benigni, che prevede circa 30mila metri cubi di nuove costruzioni. Naturalmente i residenti del quartiere si oppongono a questa enorme colata di cemento e impugnano il fatto che la zona scelta per la realizzazione delle nuove costruzioni è una zona “bianca”, e quindi dovrebbero essere autorizzate edificazioni dove in realtà non si poterebbe costruire. Per mettere a tacere le discussioni, il Piano Integrato Benigni tenta di ammorbidire la popolazione promettendo un ponte che collegherebbe il rione Alibrandi a Via Latina e un parco attrezzato con un locale di circa cento metri quadrati. L’amministrazione comunale aveva presentato il progetto ad ottobre, infondendo tanta preoccupazione e perplessità nei cittadini che si sono uniti in un comitato che ha raccolto oltre 250 firme per presentare una petizione al sindaco in cui si chiedeva un progetto alternativo alla cementificazione selvaggia appena annunciata. L’Amministrazione comunale si è mostrata disponibile ad una revisione ragionata della situazione, salvo poi, qualche giorno fa, presentare un nuovo progetto praticamente uguale al precedente, se non per il fatto di aver diminuito di pochissimo i metri cubi da cementificare arrivando ai 28.693 dagli iniziali 30.000. Di fatto, le perplessità del rione rimangono le medesime, stavolta aggravate dal malcontento di essersi sentiti presi letteralmente per i fondelli. Facile prevedere che gli oltre 150 appartamenti che verranno costruiti congestioneranno la già critica viabilità della zona comportando disagi alla cittadinanza grandi almeno quanto i guadagni del costruttore. Nessuno studio accurato sull’urbanistica del rione e nessuna analisi sui flussi di traffico e sui servizi sono stati condotti, sebbene nelle zone limitrofe siano state approvate lottizzazioni per migliaia di metri cubi. I residenti di Alibrandi si dicono disposti a pagare di tasca loro le analisi mancanti e chiedono all’Amministrazione di non accelerare i tempi per l’approvazione del piano integrato bloccando sul tempo qualunque possibile azione della cittadinanza. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma perché ostinarsi a costruire foreste di cemento nelle zone non edificabili quando, a poche centinaia di metri, ovvero al rione Quartaccia, di spazio ve ne è in grassa abbondanza? Problemi di viabilità e congestione urbanistica non ve ne sono, i terreni sono pianeggianti, liberi e pronti per essere sfruttati a favore di nuove costruzioni senza creare problemi a nessuno. Perché non si costruisce dove c’è posto e modo invece di sovraccaricare zone problematiche e congestionate? Alibrandi ha le autorizzazioni per costruire, ma non vuole altre colate di cemento, la Quartaccia vorrebbe poter cementificare un po’ di tutto il verde che c’è, ma le mancano le autorizzazioni di cui, tra l’altro, si sarebbe dovuto parlare proprio ieri sera al Consiglio Comunale che però non è stato convocato. Insomma, è proprio vero, chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti!
Home territorio Santa Marinella S. Marinella. La strenua lotta del rione Alibrandi contro la cementificazione
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