SANTA MARINELLA – Da Rifondazione Comunista-Unione Popolare, S. Marinella riceviamo e pubblichiamo:
“I Cittadini apprendono dal Blog di Cristiano Degni che la Corte dei Conti ha tirato le orecchie all’amministrazione di S. Marinella in merito ai bilanci della Multiservizi e non solo. Sulla stampa locale appare prontamente solo l’autodifesa di Tidei, il quale scarica tutte le colpe sul Commissario prefettizio. Ma le cose stanno davvero come dice il Sindaco? In realtà la Corte dei Conti precisa che, a seguito della dichiarazione di dissesto, sono stati espunti dal bilancio ordinario del Comune di Santa Marinella i residui attivi e passivi conservati al 31/12/2017, per euro 15.818.610,21 (residui attivi) ed euro 22.111.211,38 (residui passivi). La gestione ordinaria ha quindi beneficiato, fino ad oggi, del mancato rendiconto della passività accumulata prima del dissesto di circa 6 milioni di euro, che ora vanno restituiti.
Il documento della Corte dei Conti evidenzia inoltre la superficialità con la quale si affronta il problema della conservazione e gestione dei beni pubblici per “l’assenza di procedure contabili per la compilazione e tenuta del loro inventario”. Dall’assenza di un inventario dei beni pubblici, scaturiscono gravi irregolarità non solo gestionali ma anche contabili poiché le tariffe applicate dalla Multiservizi difetterebbero di una reale stima di congruità. In altre parole: se non hai inventariato i tuoi beni pubblici, non sai nemmeno quanto valgano i servizi erogati per manutenerli.
Il Comune versa alla Multiservizi un milione e 800 mila euro senza sapere esattamente quanto valgano i servizi erogati su un patrimonio pubblico (per esempio gli alberi) non rendicontato né censito. Come vengono quindi decise queste tariffe? Con quali logiche si assume personale nella Multiservizi?
Questa gestione “incongrua” è solo sciatteria? Incapacità? La Multiservizi nacque proprio per volontà di Pietro Tidei, nel corso del suo primo mandato (2005-2007). All’epoca Rifondazione presentò al Sindaco un progetto di società “in house” della Regione Lazio basato su capitolati, ovvero sul rendiconto di proprietà e settori d’intervento. Tidei inizialmente accettò ma poi portò in Consiglio Comunale, senza alcun preventivo confronto, il suo progetto, in cui il Sindaco era “socio unico” ed i capitolati venivano accantonati. Il rischio era di creare il carrozzone clientelare ed è esattamente ciò che è avvenuto.
Oggi la Multiservizi ha un CdA stipendiato dai cittadini, presieduto in passato, tra gli altri, da Pietro Lucidi, da Bruno Ricci (che si dimise), ed oggi da Fabio Iachini. Il Sindaco addossa le colpe del “buco” emerso dai bilanci della Multiservizi alla passata amministrazione, di cui Minghella e Befani erano membri autorevoli. Sicuramente la passata amministrazione ha responsabilità gravi ma Tidei sorvola con troppa disinvoltura sulle proprie responsabilità, tra cui c’è anche quella di governare con chi, in passato, avrebbe così mal operato”.
Rifondazione Comunista-Unione Popolare, S. Marinella