S. Marinella. Il comitato referendario si appella al Prefetto

SANTA MARINELLA – Il Comitato dei cittadini per i referendum “Santa Marinella per il Bene Comune” si appella al Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in merito alla raccolta firme per lo svolgimento dei cinque quesiti referendari richiesti all’Amministrazione comunale. Sotto accusa la mancata verifica da parte del Comune sulla regolarità delle firme raccolte nei tempi indicati dal Regolamento comunale.

“Siamo costretti a chiedere il Suo intervento – si legge nella lettera inviata al Prefetto – di fronte ad un ennesimo episodio di violazione di elementari regole di comportamento da parte dell’Amministrazione comunale di Santa Marinella in materia di agibilità democratica e diritti della cittadinanza. Come già Le è noto dalla precedente corrispondenza, si è costituito in Santa Marinella il Comitato dei cittadini per i referendum ‘Santa Marinella per il Bene Comune’, per la promozione di 5 referendum sulle ipotesi di affidamento a privati di beni e servizi pubblici con il ricorso al partenariato pubblico-privato. I moduli per la raccolta delle firme sono stati consegnati al Comitato il 17 settembre 2020. In data 1^ marzo 2021 il Comitato ha depositato una prima tranche di moduli contenenti le firme per l’indizione di tali referendum con un numero di firme ben superiore a quello di 1200, stabilito nello statuto comunale e nel relativo regolamento, che sono richieste per dare il via alla consultazione Il successivo 16 marzo è stato effettuato un ulteriore deposito di firme, portando il totale delle stesse a più di 1500. Il Regolamento comunale stabilisce, all’art. 28, 2^ comma, che i moduli contenenti le firme vanno trasmessi entro 5 giorni dalla ricezione al Dirigente dei servizi demografici , il quale, a sua volta, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo, ha a disposizione 15 giorni per il controllo delle sottoscrizioni, e per comunicarne l’esito al Segretario generale e al Presidente del Consiglio comunale. Tali termini, come si vede, sono già da tempo decorsi. Ma ancora non sono state fornite notizie sull’esito dei controlli sulle firme, né, comunque, si è proceduto alla attestazione della regolarità della raccolta sotto il profilo sostanziale e formale.
Abbiamo quindi diffidato l’Amministrazione con nota del 12 aprile numero di protocollo 13638, a portare a compimento il procedimento di controllo e a darci comunicazione dell’esito. Purtroppo, non ci è stato fornito alcun riscontro”.

“La nostra richiesta non ha certo valore emulativo – prosegue la missiva del Comitato – dal momento che il raggiungimento del numero di firme fissato dalle norme è condizione necessaria per lo svolgimento del referendum. Se poi il loro deposito alla Casa Comunale avviene entro 6 mesi dalla data di consegna al Comitato dei moduli per la raccolta delle firme, la consultazione deve svolgersi entro l’anno in corso. Ed è ciò che è avvenuto con la consegna del 1^ marzo, prima cioè della scadenza del termine di 6 mesi, integrando così il presupposto per lo svolgimento della consultazione entro il 2021. L’omissione di qualsiasi comunicazione al riguardo e quindi, a monte, il mancato completamento della procedura di controllo sulla regolarità delle firme raccolte, inibisce palesemente lo svolgimento della competizione e compromette in particolare che questa si tenga entro l’anno. Le chiediamo quindi, in coerenza con i poteri che Le conferisce l’ordinamento, di voler intervenire per porre fine a tale situazione di palese illegalità, con la consequenziale adozione di tutte le misure atte a consentire la definizione del procedimento di indizione della consultazione referendaria”.