S. Marinella. Il Comitato per i referendum: “Tidei, basta bugie parte II”

SANTA MARINELLA – Dal Comitato dei cittadini per i referendum “Santa Marinella per il Bene Comune” riceviamo e pubblichiamo:

“Secondo il Sindaco e la maggioranza non è conveniente consentire ai cittadini di esprimere la propria opinione perché costa troppo. Principio che, quindi, potrebbe applicarsi a qualsiasi forma di elezioni o più semplicemente alla democrazia in generale. Secondo lo stesso Sindaco, appoggiato anche dal fedelissimo assessore Minghella la democrazia costa troppo e andrebbe abolita. Secondo l’assessore Pierluigi D’Emilio invece la democrazia rappresenterebbe un fastidioso cimelio degli anni ’70 che sarebbe meglio sostituire. Facciamo chiarezza: la democrazia, con buona pace di Tidei, Minghella e D’Emilio, è la forma di governo che hanno scelto milioni di italiani! Sicuramente una consultazione popolare avrà dei costi. Costi che consentirebbero, però, di far si che le scelte prese dall’amministrazione rispettino le necessità e le volontà dei cittadini e non quelle di pochi soliti fortunati.
Un’altra cosa su cui occorre far chiarezza è quella che i project financing pianificati da questa amministrazione non saranno del tutto privi di costi e perdite per i cittadini.
I beni comuni che attraverso finanza di progetto, concessioni e altri strumenti l’amministrazione vuole assegnare a privati attualmente sono fonte di entrate economiche per il comune. Entrate economiche fondamentali per la sostenibilità del Bilancio.
Cosa vuole fare l’amministrazione? Cercheremo di chiarirlo una volta per tutte.
Assegnare a privati la gestione dei beni pubblici, quali passeggiata a mare, cimitero, piazza ex fungo, parcheggi pubblici, Farmacia comunale, in cambio di un versamento iniziale nelle casse cittadine di gran lunga inferiore alla cifra che lo stesso comune introiterebbe dalle singole concessioni. Nella maggior parte dei casi i servizi verrebbero ceduti/regalati/svenduti al privato in cambio di una cifra che corrisponderebbe a meno della metà di quanto il Comune potrebbe incassare normalmente. Ci sarebbe di sicuro un entrata elevata e immediata. Questa sarebbe a disposizione dell’attuale amministrazione, che così potrebbe continuare i propri affari.
Alla lunga, però, la rimissione è certa e condannerebbe Santa Marinella, già in crisi economica da diversi anni, a dover rinunciare anche alle principali fonti di entrata. Una politica con le gambe corte, del tutto priva di una visione prospettica e senza futuro. Un atteggiamento che condannerebbe la nostra città al dissesto perenne o alla continua rincorsa di parametri di salvataggio. Politica che giustificherebbe ancora di più l’aumento di aliquote di tasse e imposte e la riduzione dei servizi basilari che l’amministrazione deve e dovrà garantire: educazione, assistenza, pulizia e decoro, sicurezza etc etc.
La situazione drammatica che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, rischierebbe di diventare un piacevolissimo ricordo, rispetto alla realtà devastante che questa amministrazione ci propina. Santa Marinella verrà saccheggiata, depredata, ridotta in ginocchio da una manica di imprenditori politici senza scrupoli. La cosa peggiore è che verrà privata anche degli strumenti che le consentirebbero di rialzarsi. Un futuro post apocalittico che non meritiamo e soprattutto non meritano i nostri figli.
La democrazia avrà pure un costo ma sicuramente sarà più digeribile di quello che dovremmo sostenere a causa degli appetiti famelici del Sindaco e della sua Giunta”.

Comitato dei cittadini per i referendum “Santa Marinella per il Bene Comune”