Maltempo, ingenti danni anche ad Allumiere

ALLUMIERE – Ingenti danni causati dal forte vento lo scorso fine settimana anche sul territorio del comune di Allumiere. In molte zone la viabilità rurale è stata interrotta dalla caduta di alberi e l’intervento della Protezione Civile locale ha garantito la viabilità mediante la rimozione.
Anche nel bosco faggeto si deve registrare la caduta di piante in varie zone e nel particolare la caduta di due grossi faggi a margine della viabilità principale. Pronto l’intervento del personale dell’Ente e della Prociv che hanno provveduto alla rimozione delle piante così garantendo il transito e la sicurezza. I tronchi e la massa legnosa dei faggi saranno lasciati nel bosco in prossimità della ceppaia della pianta.
Tutto questo quando tra alcuni giorni il Comune e l’Università Agraria agiranno formalmente alla modifica della D.G.R. 380 del 16 dicembre 2014 che delinea le misure di conservazione e gli indirizzi di gestione del Sito di Interesse Comunitario IT6030003 “Boschi mesofili di Allumiere”.
“Infatti – spiegano il Sindaco Augusto Battilocchio e il Presidente dell’Università agraria Antonio Pasquini – le norme emanate con la DGR sopra detta, sono estremamente ridicole: vietano la conversione dei boschi di castagno governati a ceduo o a ceduo invecchiato in castagneti da frutto, vietano l’abbruciamento delle potature, il taglio e lo sfalcio dell’erba per la raccolta nei castagneti, vietano la raccolta della legna secca nonché la rimozione di piante morte o la rimozione di piante stroncate da eventi atmosferici e l’obbligo di lasciare sul posto il tronco e la necromassa legnosa che cade. Assurdo che si possa legiferare in tal senso su una vasta superficie come il SIC dei boschi mesofili di Allumiere violando leggi nazionali e diritti collettivi. Gli autori di queste normative forse non rammentano che la superficie interessata è vasta, comprende siti dove l’attività agricola, silvo pastorale, forestale e l’uso civico in questi secoli hanno garantito la tutela e la conservazione. Unici artefici di questo meritevole risultato ambientale realizzato fino ad oggi, sono i cittadini residenti, che purtroppo, con l’emanazione di queste normative si vedono violare i propri diritti in maniera assurda e dovranno loro malgrado, modificare gli usi fino ad oggi applicati su questo vasto territorio. Ora basta – concludono – faremo qualsiasi battaglia per tutelare i diritti dei residenti e far comprendere a Roma che sta sbagliando, non accetteremo più imposizioni senza una preventiva consultazione degli organi gestori del bene, con sopralluogo congiunto e confronti”.