“Lo studio epidemiologico della Regione spiega perché l’ inceneritore non si deve fare”

SANTA MARINELLA – Durante il Consiglio Comunale del 7 giugno, si discuterà della mozione contro l’inceneritore già approvata da due comuni limitrofi. La mozione, presentata a S. Marinella da SEL, ACP ed E’ possibile, è stata elaborata insieme al Comitato contro l’inceneritore. Il Comitato, che ha già promosso con successo la protesta del 7 maggio, ha indetto un’ altra manifestazione per il 9 giugno alle ore 9.00 presso il centro chimico dove è stata presa la decisione di “bruciare” le armi chimiche residuo della prima e della seconda guerra mondiale.
Il tempismo è perfetto. Pochi giorni fa, infatti, l’osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio ha pubblicato i risultati di uno studio avviato da tempo. Si tratta della valutazione degli effetti a lungo termine degli inquinanti ambientali e occupazionali sulla popolazione residente nel nostro comprensorio. (http://www.deplazio.net/images/stories/files/rapporto-coorte-civitavecchia-maggio2016.pdf)
Lo studio ha una portata eccezionale: con l’aiuto delle anagrafi comunali, sono stati arruolati e monitorati dal 1996 al 2013 oltre 70.000 residenti dei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e S.Marinella.
Lo studio, molto complesso, mette in relazione lo stato di salute della popolazione del comprensorio suddiviso per zone; zone che si differenziano per la diversa ricaduta delle polveri sottili prodotte principalmente dalle centrali termoelettriche (PM10) e dagli ossidi di azoto prodotti maggiormente dal traffico urbano(NOX).
Il risultato finale di questo studio dimostra che la popolazione residente nelle zone più esposte ha un rischio significativamente maggiore di ammalarsi di tumore (pancreas, pleura, rene), malattie cardiologiche e patologie neurologiche (Parkinson) rispetto alla popolazione meno esposta. Questo dato, stabilisce inequivocabilmente che queste patologie sono causate dagli inquinanti di origine industriale. Afferma inoltre che questi effetti sono dovuti a insulti ambientali perpetuati negli anni e che, vista la vicinanza geografica degli impianti inquinanti (centrali termoelettriche, porto, cementificio, strade ad alta percorrenza) non è possibile stabilire, con assoluta certezza, di chi è la maggiore responsabilità di tali danni.
La cosa interessante è che termina dicendo che è indispensabile limitare l’esposizione della popolazione a tutte le fonti inquinanti presenti nel comprensorio. In altre parole che è necessario risanare il nostro territorio.
Con conclusioni di tale calibro, ci aspettiamo tutti l’ approvazione unanime da parte del Consiglio Comunale di S. Marinella della mozione presentata perché è davvero necessario un’immediata inversione di tendenza sulle tematiche ambientali della zona.
Che il Ministero della Difesa voglia risolvere il problema dello smaltimento delle armi chimiche nel Centro Tecnico Logistico Interforze NBC di Santa Lucia è cosa intollerabile. E’ vero che i tecnici spergiurano che“il forno” rilascerà emissioni in atmosfera ampiamente contenute entro i limiti imposti dalla vigente normativa e che i relativi valori saranno costantemente monitorati in tempo reale (http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0213&tipo=atti_indirizzo_controllo)
Il problema non è dei controlli, spesso disattesi. La verità è piuttosto che questo territorio non può permettersi di assorbire neanche una molecola in più di inquinamento.E come auspicato dall’Osservatorio Epidemiologico della Regione Lazio, deve assolutamente ridurre la portata delle fonti inquinanti.
La costruzione di un inceneritore sarebbe l’ennesima prevaricazione da compiere su Civitavecchia e una chiara aggressione alla salute pubblica. Un aggressione che il S.Lucia già compie da decenni non avendo mai bonificato la sua area dove monoliti di cemento lasciati alle intemperie rilasciano sostanze chimiche pericolose contaminando terreni e falde acquifere.
Il 9 giugno alle ore 9,00 presso il Centro chimico di Civitavecchia andiamo a manifestare il nostro dissenso.

ACP – SEL – E’ possibile