L’ANPI Ladispoli-Cerveteri celebra il “Giorno della Memoria”

LADISPOLI – Dall‘ANPI Ladispoli-Cerveteri riceviamo e pubblichiamo:

Anche quest’anno a causa della pandemia le celebrazioni per il 27 gennaio, Giorno della Memoria, salvo eccezioni non potranno essere organizzate in presenza e si svolgeranno prevalentemente su Internet. In questo quadro la nostra sezione ha fatto rete con l’Associazione Culturale Quia Art e collabora alla Mostra on line Mai Più, seconda edizione, internazionale. Parole ed immagini affidate alla poesia, fotografia, scultura, pittura, mosaico etc. Saremo presenti nel video dell’Associazione, che tra i sostenitori conta diversi nostri tesserati, anche con l’intervento della nostra Segretaria Camilla Ancona. Parallelamente avremmo voluto commentare dal vivo un libro che per noi allarga l’orizzonte della Shoà e della Resistenza sull’Europa, attualizzando il racconto nella comparazione con la condizione dell’infanzia (negata) in epoche più recenti. L’asilo di Amsterdam – la città di Anna Frank – di Elle Van Rijn, è uno spaccato del dramma dello sterminio di un milione e mezzo di bambini e adolescenti la cui unica colpa era di essere nati ebrei. La Senatrice a vita, Liliana Segre, ci ha gentilmente inviato su questo libro un messaggio che condividiamo volentieri con i lettori: Senato della Repubblica Senatrice a vita Liliana Segre. “Una commemorazione particolare perché incentrata su un episodio straordinario che ci parla dell’Europa migliore, quella che riuscì a conservare il suo coraggio e la sua umanità anche nei periodi più oscuri della seconda guerra mondiale. L’episodio ha per teatro la Amsterdam occupata dai nazisti, mentre questi braccavano gli ebrei, bambini compresi, per inviarli nei campi di sterminio, ci fu chi reagì, come il professor Johan van Hulst e la direttrice Henriette Pimentel e molte maestre olandesi che, con incredibile coraggio, riuscirono a salvare oltre 600 bambini ebrei. Una antica massima ebraica dice: “chi salva una vita salva il mondo intero”. Quel professore e quelle maestrine salvarono, con i bambini, anche l’identità e la dignità della nostra Europa.” Buon Giorno della Memoria a tutti, Liliana Segre. Ma il Giorno della Memoria deve farci riflettere anche “sull’uso pubblico della storia:il 20 luglio 2000 la legge n.211 ha istituito il Giorno della Memoria con cui la Repubblica riconosce il 27 gennaio (anniversario della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa sovietica nel 1945) come data di ricordo della Shoà, delle leggi razziali, della persecuzione di ebrei, dissidenti politici, antifascisti e di tutte le “categorie” dei perseguitati”. Questa data però ha “permesso di eludere dal discorso pubblico la questione delle responsabilità dell’Italia”, come giustamente fa osservare lo storico Davide Conti. La Francia tra le altre nazioni, ad esempio, ha istituito come Giorno della Memoria il 16-17 luglio quando nel 1942 oltre tredicimila persone vennero arrestate e deportate nei campi di sterminio ad opera dei nazisti e delle milizie collaborazioniste francesi della Repubblica di Vichy.” La proposta di indicare come data il 16 ottobre (anniversario della razzia antiebraica a Roma del 1943, realizzata da nazisti tedeschi e fascisti italiani) venne bocciata dal Parlamento e, dunque – in sintesi- si sono potuti costruire una semantica e un’immagine collettiva in cui l’elemento italiano non è rappresentato”. Lungi da noi innescare una polemica, il Giorno della Memoria c’è e lo onoriamo, ma non possiamo dimenticare che nella nostra Penisola in quegli anni tragici esistevano campi di detenzione per il transito di un gran numero di detenuti in prevalenza prigionieri politici ed ebrei. Uno tra tutti, la Risiera di San Sabba a Trieste dove avvenivano anche delle esecuzioni raccapriccianti con un numero stimato di cinquemila vittime”.

Sezione ANPI Domenico Santi Ladispoli-Cerveteri