Ladispoli. PD: “Il sindaco e la grande arroganza: al Comune è vietato dissentire”

LADISPOLI – “Dopo Dora Lazzarotto è toccato a Stefano Foschi: in soli sei mesi un altro Assessore è stato mandato via dal Sindaco Grando. Davvero un record negativo, maturato comunque in un clima avvelenato di cui da anni si avevano i segnali”. Così in una nota il circolo cittadino del Partito Democratico commenta gli ultimi cambiamenti nella Giunta Grando.

“Le prime “cacciate” ci furono addirittura nel primo mandato del Sindaco, proseguirono nella campagna elettorale con l’allontanamento dal “cerchio che conta” di altri esponenti politici anche importanti e di assessori uscent – si legge nella nota del PD – In tutti i casi non si imputava da parte del Sindaco una “incapacità amministrativa” ma la non ubbidienza alla linea. Chi aveva dubbi, opinioni diverse da mettere a confronto è stato sempre messo alla porta. Al posto degli assessori mandati a casa Grando ha più volte nominato esponenti politici di Roma, per cercare di blindare comunque la maggioranza: non il legame con la città e i suoi problemi ma si premia la fede politica di chi è pronto ad ubbidire e basta. L’arroganza del sindaco Grando (e chi decide per lui e con lui) è diventata un problema per la città: a quello che avviene nell’ambito della maggioranza si aggiunge la limitazione del diritto di intervento dei consiglieri comunali, ottenuta con la modifica del Regolamento. Una situazione mai avvenuta nel nostro Comune: un sindaco piccolo piccolo che fa il prepotente è la cosa peggiore che possa capitare nel governo di una comunità. Si cresce con il confronto, la volontà comprensione reciproca, il dialogo. Alessandro Grando non è all’altezza di tutto questo”.