Ladispoli. M5S: “Sulla gestione idrica l’amministrazione fa acqua da tutte le parti”

LADISPOLI – Dal Movimento Cinque Stelle Ladispoli riceviamo e pubblichiamo:

“In questi giorni stiamo assistendo alla triste messinscena dei botta e risposta sull’acqua da parte dell’amministrazione Grando e dell’opposizione (ex amministrazione per dieci anni a Ladispoli).
Il sindaco, non dando seguito alla segnalazione dell’ASL, la quale gli intimava di emanare celermente un’ordinanza di non potabilità per la zona interessata, non ha tenuto conto del potenziale rischio alla salute dei cittadini; almeno a scopo precauzionale aveva il dovere di allertare la popolazione. Ci fa piacere sapere che, probabilmente, nuove analisi alla mano, si è trattato di un episodio isolato e circoscritto, senza conseguenze per i cittadini.
Certo il grave scivolone del sindaco, che alla sera minaccia con arroganza denunce per chi ‘diffama la salubre acqua potabile di Ladispoli’ e all’indomani emette ordinanza di non potabilità, smentendo se stesso e tutti i suoi più mordaci sostenitori è un brutto episodio.
Ma cosa ha fatto questa amministrazione per migliorare un servizio idrico che, dopo 20 anni di sinistra al governo della città, già versava in gravi condizioni?
Oggi abbiamo il quartiere Monteroni senza acqua potabile ma che paga per avere acqua potabile dai rubinetti; quando nel marzo 2018 chiedemmo con una mozione di dimezzare le bollette idriche ci venne risposto da Grando e opposizione (a volte è veramente difficile distinguere tra le parti) che così avremmo affaticato i conti della Flavia Servizi, vale a dire che i cittadini vengono sempre dopo l’aspetto economico. Con il risultato che oltre ad avere l’acqua non potabile, subisce anche la beffa di pagare per un servizio inesistente, senza soluzione prospettata dall’attuale amministrazione; amministrazione che, al di la dei proclami del delegato alla gestione del servizio idrico, era informata già che l’acqua pompata dalla falda di Statua non sarebbe stata potabile per eccesso di cloruri, a meno di un miracolo (già dal giugno del 2016 la relazione idrogeologica lasciava pochi dubbi sull’argomento). Ad oggi quindi, in seguito alle risposte alle nostre molte interrogazioni sull’argomento, deduciamo che l’amministrazione non ha posto in opera azioni risolutive del problema.
Abbiamo il quartiere San Nicola che, come consorzio, in attesa del trasferimento dell’acquedotto al comune (è da aprile 2016 che aspettiamo!) si autogestisce la propria acqua facendo esborsare altri 300.000 euro ai suoi consorziati per un impianto ad osmosi per ridurre la presenza di nitrati, opera e spesa inutile se si fosse lavorato per un allaccio idrico totale alla rete principale comunale.
Eppure la soluzione a tutti questi inutili voli pindarici (e spreco di soldi pubblici) ci era stata già offerta nel 2010 dall’allora sindaco Paliotta, che tra una speculazione edilizia e l’altra, trovava pure il tempo di tirar fuori dal cilindro un’idea positiva per la città. Idea subito ricacciata nel cilindro tanto era lungimirante e positiva per la città.
Il piano prevedeva di mescolare sia le acque con eccesso di arsenico dell’acquedotto Braccio di Mare con quelle ad alto contenuto di sali e nitrati dell’acquedotto Statua e poi riportare l’acqua miscelata in tutti i quartieri (San Nicola e Monteroni comprese) attraverso la realizzazione di nuove condutture; un’opera certo costosa e lunga nella realizzazione, ma che se fosse stata iniziata a suo tempo forse avrebbe già visto la luce e fronte di una spesa certo importante (quanto hanno speso ad oggi i cittadini sommando i tanti piccoli interventi puntiformi e temporanei?), ma finalizzata ad un opera durature ed efficace nel tempo.
Insomma l’amministrazione Grando in fatto di acqua pubblica è degna erede dell’amministrazione Paliotta, i cui discendenti politici oggi in opposizione forse dovrebbero tacere sul tema ed è proprio il caso di dire che sul tema dell’acqua oggi si naviga a vista (in acque non sempre potabili)”.

Movimento Cinque Stelle Ladispoli