Ladispoli. Il Consiglio comunale boccia il Pedibus, M5S: “Giunta Grando, solo cemento e asfalto”

LADISPOLI – Delusione nel Movimento Cinque Stelle dopo che il Consiglio comunale, nella seduta dello scorso 6 luglio, ha bocciato la mozione grillina volta all’istutizione del Pedibus, cioè un sistema di mobilità dolce, attiva e sostenibile rivolto ai bambini in età scolastica.

“I ragazzi – spiegano dal Movimento – grazie a questo sistema potrebbero recarsi a scuola a piedi, in gruppetti, su percorsi controllati e organizzati, riscoprendo il piacere di camminare in sicurezza nella propria città. Il Piedibus, adottato da moltissimi Comuni italiani, rappresenta un progetto di natura ambientale, per consentire la riduzione di inquinanti e polveri sottili (PM 10) dovuto al traffico veicolare nonché salutistico ed educativo per gli studenti con il coinvolgimento diretto di famiglie, insegnanti e pubblica amministrazione. La proposta includeva anche un utilizzo dei percettori del Reddito di Cittadinanza e di ex militari in congedo. Crediamo che interventi come questo siano fondamentali per sensibilizzare le nuove generazioni in tema di appartenenza civica, lotta alla sedentarietà e socializzazione e riteniamo pertanto che il rifiuto dell’Amministrazione sia un’occasione persa per la collettività. Crediamo infatti che interventi che influiscono positivamente sulla qualità della vita dei cittadini debbano sempre essere messi in atto, specie quando il loro costo è marginale e il ritorno sociale elevato. Tenuto conto inoltre, che iniziative come queste, sono adottate da anni a livello nazionale da Amministrazioni comunali di ogni colore politico; ad esempio, in provincia di Lecco (un territorio di certo non a guida M5S o PD) funzionano, quotidianamente e con ogni condizione metereologica, 145 linee Piedibus, con oltre 3.100 alunni e più di 1.200 accompagnatori coinvolti”.

“In oltre tre anni di Governo – concludono dal Movimento – l’Amministrazione Grando, malgrado le promesse elettorali, non ha saputo proporre iniziative moderne ed innovative per la città, ma solo un modello di sviluppo anni ’80, basato su tanto cemento e asfalto, tanto da sacrificare uno dei pochissimi asset immobiliari pregiati rimasti al Comune di Ladispoli. Non è questo di cui ha bisogno la città”.