Ladispoli. Franco Pettinari rimette le proprie deleghe al Sindaco Grando

LADISPOLI – “Giovedì scorso ho rimesso nelle mani del sindaco le deleghe da lui conferitemi nel novembre del 2017 . È stata per me una scelta travagliata, sono stato tra i primi sostenitori di Alessandro Grando ed ho aderito al suo progetto quando era ancora in embrione, ma non riesco a riconoscermi nelle larghe intese con cui questa amministrazione ha deciso di continuare il suo cammino, purtroppo nella mia vita oltre al caratteraccio ho un altro brutto vizio, che è la coerenza, e avrei anche potuto accettare un allargamento della maggioranza, ma solo se limitato all’area di centrodestra.”

Così Franco Pettinari sintetizza la scelta maturata nei giorni scorsi di rimettere al Primo cittadino le proprie deleghe. “In quella nomina avevo letto la volontà dell’Amministrazione di voltare pagina e di dimostrare con i fatti il desiderio di affrontare con buona volontà e spirito di servizio i problemi della nostra città. Purtroppo con l’allontanamento dell’assessore Lazzeri dalla giunta – prosegue Pettinari – è venuto meno l’unico assessore per me di riferimento. Le deleghe affidatemi dal sindaco ad inizio del suo mandato ovvero mercati, commercio ambulante, sagre, rapporti con l’area artigianale, mi avrebbero dovuto permettere di collaborare anche con altri assessorati, ma così non è stato, e non per mia volontà. Da alcuni per la mia voglia di fare sono sempre stato visto come uno scocciatore. Quindi venuto meno, per scelta del sindaco, anche l’unico assessore con il quale ho fattivamente collaborato ho deciso di fare questa scelta, purtroppo non riesco a trovare riscontri al lavoro e all’impegno da entrambi profuso. Per mesi abbiamo lavorato con i tecnici sulla riorganizzazione del mercato giornaliero e settimanale ed ora quel lavoro rischia di essere solo fatica sprecata, “forse è mancata volontà politica di concludere il tutto?” Non metto in dubbio la preparazione del nuovo assessore, a cui auguro di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, ma come già detto – conclude Pettinari – le larghe intese non appartengono al mio modo di interpretare la Politica