Ladispoli. Didattica en plein air sulle orme del tempo per i ragazzi dell’Alberghiero

LADISPOLI – Gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli a Roma fanno lezione en plein air sulle orme del tempo, per apprendere le tecniche e gli strumenti del computo cronologico.
Documentato in Cina a partire dal III millennio a. C., l’uso dello gnomone, su cui si basa la meridiana, rappresenta probabilmente una delle prime esperienze quotidiane di conoscenza e misurazione del tempo. Osservando la lunghezza variabile della propria ombra nelle diverse ore del giorno, l’uomo del Neolitico avrebbe infatti iniziato a replicare lo stesso fenomeno utilizzando un bastone, un’asta, uno stilo: lo gnomone, appunto, parola nella cui etimologia si nasconde il desiderio del sapere e della ricerca (dal gr. gn?m?n, con la stessa radice del lat. gnòsco, conosco).
E martedì 20 dicembre, accompagnati dal Prof. Luca Palumbo, dalla Prof.ssa Lucia Ferro, dal Prof. Antonio Moccia Docenti di Matematica, e dalla Prof.ssa Dina Cerroni, Docente di Francese dell’Alberghiero di Ladispoli, gli studenti dell’Istituto Professionale di via Federici hanno percorso le vie e le piazze di Roma alla scoperta delle più famose meridiane della Città Eterna.
Prima tappa – ha spiegato il Prof. Palumbo – Piazza San Pietro, di fronte a quella che Benedetto XVI aveva definito nel 2008, in occasione dell’imminente apertura dell’Anno dell’Astronomia, “lo strumento celeste che segna simbolicamente ai fedeli il tempo della meditazione e della preghiera”. Costruita da Luigi Gilii nel 1817, la Meridiana di Piazza San Pietro parte dalla base dell’obelisco per dirigersi con una linea retta in granito rosso, verso il colonnato di destra, inserendosi perfettamente nel contesto architettonico della piazza e della basilica.
Dalla Cristianità alla Romanità classica: seconda tappa il Pantheon. E’ possibile che “la Rotonda”, edificata da Adriano sul precedente Pantheon realizzato per volere di Marco Vipsanio Agrippa, fosse un enorme orologio solare? Il suo uso in questo senso non è documentato, ma l’ipotesi è accreditata, considerando il percorso disegnato dalla luce che entra dalla grande apertura circolare situata alla sommità della cupola. Anche in questo caso, un’architettura non casuale per la dimora di tutte le divinità, in obbedienza ad una simbologia che alludeva all’incontro fra la terra e il cielo, fra l’impero e il cosmo.
Ultima tappa Piazza Montecitorio, con l’obelisco innalzato dal faraone Psammetico II nel VI secolo a. C. e fatto trasportare a Roma da Ottaviano Augusto: un magnifico gnomone per la gigantesca meridiana di Campo Marzio, che occupava l’area compresa fra le attuali Piazza del Parlamento, Piazza San Lorenzo in Lucina, via del Giardino Theodoli e Vicolo della Torretta. Orientato in modo tale da far cadere la sua ombra sull’Ara Pacis, il 23 settembre, giorno dell’equinozio di autunno e data di nascita dell’imperatore, crollato a causa di un terremoto, l’obelisco fu restaurato da Pio VI e collocato, nel 1794, in piazza Montecitorio, dove ancora si trova. Nel 1998, è stata ripristinata la linea meridiana che ricorda quella fatta tracciare da Augusto in Campo Marzio.
“Nella pratica didattica, ci piace associare la teoria all’esperienza. – hanno dichiarato i Docenti dell’Istituto Alberghiero – Dovendo spiegare alcune nozioni di base della geometria proiettiva e della gnomonica abbiamo quindi pensato di unire le leggi della fisica e della matematica alla scoperta della straordinaria bellezza artistica della Città Eterna”.
Una lezione itinerante che ha suscitato l’emozione e l’entusiasmo degli studenti.