Ladispoli. Aronica: “Quelli che non conoscono Ladispoli e come si amministra”

LADISPOLI – “E’ passato qualche giorno dalla pubblicazione attraverso un social media, di un articolo di un non meglio identificato gruppo che trovandosi a supportare un candidato che conosce poco Ladispoli, ha attaccato frontalmente l’amministrazione comunale parlando di un fantomatico “Disastro di Grando sulla Flavia Servizi”, bollando di incapacità il management della partecipata. Ovviamente qualcuno che solo superficialmente è informato dell’attività amministrativa potrebbe trarre delle conclusioni affrettate e prive di fondamento ed è solo questo a motivare la breve replica di quanto affermato nell’articolo”.

Con queste parole l’assessore al bilancio Claudio Aronica ha fatto chiarezza sulla reale situazione della Flavia Servizi, smentendo completamente le illazioni lanciate solo per motivi elettorali.

“Non mi soffermo più di tanto sui termini utilizzati trattando il bilancio di una società commerciale, tra l’altro neanche di modeste dimensioni – prosegue l’assessore Aronica – ma parlare di perdita generata perché nel 2019 si sono spesi più soldi di quanti ne sono incassati fa capire che non si tratta di grandi esperti in materia, anche perché forse nel gruppo che ha sottoscritto l’articolo, più di qualcuno ha amministrato nei venti anni precedenti al nostro mandato e si è reso responsabile di una fusione mal organizzata e mal riuscita fatta solo nel tentativo di nascondere polvere sotto il tappeto che noi, pensando solo a mettere ordine nei conti, non abbiamo neanche troppo segnalato. Nell’articolo si parla di milioni di euro di crediti non incassati relativi al servizio idrico peccato siano gli stessi che abbiamo ereditato con la sola differenza che noi abbiamo cominciato ad attivare le procedure per la riscossione, mentre chi ci ha preceduto rischiava di farli cadere in prescrizione e lasciare il carico ai cittadini. Si parla anche di fatturato diminuito negli anni, è senz’altro vero ma si evita di dire che quel fatturato era garantito dal comune per contratti che non servivano assolutamente alla collettività e che, aggiungendo il danno alla beffa, venivano tagliati fondi per altri contratti che stavano per causare perdite di posti di lavoro necessari per la lotta all’evasione, tanto che siamo stati costretti appena insediati ad operare una variazione di bilancio per garantire lo stipendio a lavoratori che nei successivi anni ci hanno permesso di raggiungere i risultati verificabili da tutti. Si fanno paragoni tra le partecipate dei comuni di Ladispoli e Cerveteri in relazione ai risultati raggiunti dal settore farmacie, tralasciando di sottolineare la profonda differenza delle due realtà societaria, solo misurando il numero dei dipendenti che nella Flavia Servizi è il doppio della Multiservizi Caerite basterebbe a spiegare l’impossibilità di raffrontarle. Si tralascia anche di informare su quante farmacie private ci sono in un comune e quante nell’altro per evitare di dover ammettere che si opera quasi in regime di mancata concorrenza. Si tralascia anche di segnalare che mentre la Flavia Servizi ha attivato il servizio di test rapidi Covid – 19, peraltro anche a prezzi calmierati, la partecipata di Cerveteri ha dovuto chiedere aiuto ad un laboratorio privato non essendo in grado di svolgere il servizio. E’ evidente che avremmo potuto lucrare dei margini maggiori ma non è questo il compito di una partecipata pubblica che deve soprattutto permettere ai cittadini di fruire di servizi a costi più accessibili rispetto ai privati. Si parla anche di fondi concessi dal comune per evitare la perdita di esercizio nel 2020, evitando però di dire che non si trattava di fondi propri del comune ma di contributi concessi dal governo a chi aveva subito una perdita determinata da mancati incassi per il servizio di trasporto scolastico. Chiudo invitando per il prossimo futuro, visto l’approssimarsi delle elezioni, di evitare la pubblicazione di informazioni appositamente fuorvianti e di non trincerarsi dietro sigle o fantomatici comitati, abbiate coraggio firmate personalmente quello che scrivete”.