Ladispoli. Anche Pci e Prc preoccupati per la cementificazione di Punta di Palo

LADISPOLI – “I comunisti ladispolani esprimono la loro forte preoccupazione per i processi edilizi speculativi in atto. I rischi che si corrono per le massicce edificazioni di Punta di Palo, vanno ad aggiungersi ai pericoli per Osteria Nova e Piazza Grande.” Così il Partito Comunista Italiano – Sez. “Berta Villani” e il Partito della Rifondazione Comunista di Ladispoli, denunciano la loro viva preoccupazione per la nuova colata di cemento che starebbe per cancellare circa 55.000 mq di terreno a Punta di Palo: zona delicatissima dal punto di vista ambientale data la sua vicinanza con il bosco. Il cambio della destinazione d’uso da non residenziale a residenziale, potrebbe infatti peggiorare la situazione abitativa, già esplosiva in termini di presenze, e con pesanti ricadute sull’esiguità dei servizi offerti alla collettività.
“La città non ha bisogno di altre colate di cemento, anzi, vanno rivisti alcuni concetti, che sembrano riscuotere molto successo in diversi ambiti di giunta e maggioranza, riguardo all’utilizzo dell’edilizia che tutela più gli interessi del privato rispetto a quelli pubblici”. Vi sono state nel passato delle occasioni perse, afferma la Sinistra di Ladispoli, “come quella della ex piscina del Faro o la vicenda dell’ex Istituto Alberghiero venduta a privati, senza nemmeno trattare per un’altra destinazione d’uso; fatti che non fanno presagire nulla di buono nel futuro urbanistico di quelle zone”.
Visto che il Comune non avrebbe da questa attività alcun guadagno, ma addirittura un aumento delle spese per la manutenzione delle aree concesse, concludono, “si dovrebbe invece dare la precedenza al drammatico bisogno di case popolari per le tante famiglie che, quotidianamente, subiscono i duri rovesci della crisi economica”.

Antonella Marrucci