Fusione di Cerveteri e Ladispoli? Allo studio un progetto di fattibilità

LADISPOLI – Dopo l’Assemblea del 14 settembre indetta da Potere al Popolo di Ladispoli e Cerveteri che ha approvato la decisione di procedere con lo studio e l’informazione sul tema della riunificazione dei due comuni, si sono svolte alcune riunioni tecniche ed altre seguiranno coinvolgendo esperti della materia, compresi anche alcuni economisti e giuristi, per costruire un vero e proprio progetto di fattibilità il cui stato di avanzamento verrà reso pubblico ad iniziare dall’Assemblea del 14 novembre.

Siamo sempre più convinti – si legge in una nota dei due circoli di PaP – che le ‘chiacchiere’ che si sono succedute nel merito di questa ipotesi nei passati anni sono rimaste tali e non hanno mai fatto emergere, anche tecnicamente, i vantaggi che tale soluzione potrebbe portare per tutti i cittadini dei nostri comuni. Evidentemente la politica locale preferisce far finta di litigare su questioni banali, mentre è sempre d’accordo quando si tratta di sottovalutare o persino nascondere, come in questo caso, progetti positivi per la gente ma che ridurrebbero del 50% i costi della ‘loro politica’. A questo punto è fondamentale iniziare a spiegare a tutti i cittadini, anche se per ora molto sinteticamente, quali siano le reali opportunità che produrrebbe la fusione dei due comuni. Ottenimento di maggiori finanziamenti. 2 milioni per 10 anni quali contributi straordinari pro-unificazione più altri contributi che potrebbero arrivare dalla regione. Maggior peso nella richiesta di revisione delle rimesse erariali attualmente non riconosciute, cioè ulteriori soldi da spendere per la cittadinanza. Maggiore peso politico nell’Area Metropolitana di Roma e in ambito regionale permette di far valere in modo più concreto i diritti e le necessità della nostra comunità ed accedere più facilmente a progetti e finanziamenti a livello territoriale, nazionale ed europeo. Risparmi economici di gestione attraverso il miglioramento della macchina amministrativa a tutto vantaggio dei cittadini ed anche dei lavoratori con una ottimizzazione ed una valorizzazione della pianta organica dei lavoratori del comune e dei servizi al Cittadino. Decentramento anche attraverso la costituzione di ‘municipi d’area’ che pur non prevedendo elezioni circoscrizionali, favorirebbero la partecipazione dei cittadini delle specifiche aree/frazioni. Diventare un comune di 80.000 abitanti, cioè il 4° del Lazio insieme a Fiumicino e con più abitanti di Civitavecchia, Viterbo e Rieti, significa aumentare il potere contrattuale rispetto alle aziende fornitrici di servizi: dai trasporti su gomma e su rotaia al servizio di igiene urbana e di depurazione, dalle forniture di acqua e gas a quelle elettriche, dalla manutenzione delle strade alla cura del verde pubblico, ecc.. Si otterrebbero cioè contratti meno esosi per il comune e più adeguati alle aspettative della cittadinanza. Maggiori entrate economiche e dimensioni doppie rispetto ad oggi, producono maggiori e migliori servizi sociali, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Ma anche la possibilità di sviluppare in tempi brevi miglioramenti del servizio sanitario ed in prospettiva ottenere l’apertura di un Ospedale; di sviluppare l’offerta formativa sia della scuola media superiore sia accogliendo corsi universitari specifici (legati ad esempio agli studi di Archeologia, al Turismo e all’Agricoltura) in collaborazione con le Università di Roma e Viterbo; di dotarsi finalmente di un Museo archeologico degno di questo nome che amplierebbe enormemente l’offerta turistica culturale; di ottenere un sistema di trasporto ferroviario che si avvicini ai servizi di metropolitana nella linea per Roma (come avviene in quasi tutte le capitali europee) e che diminuisca sensibilmente i disagi attuali che vivono i “pendolari” (lavoratori e studenti). Maggiore tutela ambientale con lo stop ad ulteriore cemento, una politica di riutilizzo di locali non utilizzati o abbandonati, una più attenta e continua cura del verde e l’ampliamento delle aree naturali presenti sul territorio. Maggiore occupazione buona e non precaria”.

Tutti questi temi saranno approfonditi nell’assemblea pubblica in programma il 14 novembre, alle ore 17:30, nella sede di via Rimini 10 a Ladispoli.