CERVETERI – Terremoto nel circolo Pd di Cerveteri. La maggioranza del Direttivo, con ben 17 adesioni su 22 membri, ha infatti sottoscritto una mozione di sfiducia nei confronti del segretario cittadino Alessandro Gnazi, chiedendo contestualmente agli organismi competenti il commissariamento del Circolo e un nuovo congresso.
Durissime le accuse lanciate nei suoi confronti: “Con un comportamento irresponsabile – affermano infatti i 17 membri del Direttivo – il Segretario ha cercato di silenziare la voce e l’azione del Partito a Cerveteri, non convocando né la segretaria né il direttivo per lungo tempo e intraprendendo iniziative personalistiche nei confronti dell’Amministrazione Comunale e, in questo, è stato paradossalmente sostenuto dagli stessi che poco più di un anno fa avevano tentato di sfiduciarlo e che oggi invece lo osannano sulla stampa locale. Il Segretario si è reso responsabile di una gravissima gestione del tesseramento 2015, violando Statuto e regolamento del PD, presentando oltre 100 tessere fatte da solo non si sa dove né quando e dopo 10 giorni dalla chiusura del tesseramento non ha ancora presentato l’elenco completo degli iscritti e il relativo conto economico. A fronte di tutto questo sono stati presentati diversi ricorsi alla Commissione Provinciale di Garanzia, alla quale abbiamo richiesto il ripristino delle regole calpestate da Alessandro Gnazi e dai suoi fedelissimi”.
Non entra nel merito delle accuse ma non intende comunque dimettersi il diretto interessato: “Prendo atto (in realtà senza stupore) che il gruppo che si definisce propriamente ‘Unità Democratica’, libera espressione del PD e impropriamente, fino a prova contraria, ‘la maggioranza del Direttivo del PD’, ha deciso finalmente di uscire allo scoperto – la replica di Gnazi – Lo ha fatto identificandosi in quella linea di chiusura ad ogni iniziativa di confronto; chiusa in maniera tale da sembrare quasi servile nei confronti di certi poteri. Chiarisco sin da ora che sostengo e sosterrò un’idea diversa del Partito Democratico, fatta di apertura e partecipazione con scambio di visioni libere e di idee pulite. Prendendo atto e rispettando tutti i meccanismi che garantiscono la gestione democratica del Partito, mi riserverò nei giorni a venire di prendere decisioni adeguate continuando nel contempo ad esercitare il ruolo di Segretario. E questo anche in nome dell’entusiasmo di tutti quegli attivisti e simpatizzanti che hanno aderito a far si che il partito chiudesse un tesseramento vivo, presente, responsabile e copioso. Ho idea – conclude Gnazi – che nessuno e nessun mezzo fosse anche esso il ‘fango’ riusciranno a condizionare volontà maturate e in sintonia con i bisogni della gente ed, in questo caso, dei propri militanti e attivisti”.
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