Ceccarelli: “Un Palio del genere non serve ad Allumiere”

ALLUMIERE – Dal Consigliere comunale di Allumiere, Simone Ceccarelli, riceviamo e pubblichiamo:

“Da qualche settimana l’amministrazione comunale si sta impegnando nella realizzazione, in accordo alle normative relative al Covid, del Palio delle Contrade. La soluzione sembrerebbe quella di un palio blindato, con soltanto 1200 persone all’interno della piazza, senza cene, senza provaccia, senza feste del sabato, con una sfilata ridotta soltanto alla piazza, in pratica soltanto la corsa degli asini rimarrebbe invariata. Da tempo mi batto, in sede istituzionale, per cercare di far ragionare la maggioranza e il sindaco Pasquini, ma di fronte alle obiezioni di buon senso che sollevo ogni volta (il Lazio potrebbe essere a rischio “zona gialla” da un momento all’altro) la maggioranza risponde sempre nello stesso identico modo: le normative lo permettono. Ma a cosa serve un’amministrazione se si limita ad applicare le norme senza riflettere se sia opportuno o meno? Per tanto così, andrebbe bene un computer al posto del sindaco e ci risparmieremmo i soldi delle elezioni. Chi ha il compito di guidare un comune, invece, avrebbe il dovere del buon senso e dell’utilizzo di quella funzione umana che è la capacità di valutazione, non dovrebbe limitarsi alla semplice applicazione delle regole. Viene risposto che la piazza sarà in sicurezza (e mi sembrerebbe il minimo), ma cosa succederà fuori dalla zona controllata? Se il palio venisse trasmesso in streaming, in che modo si impedirebbero i fisiologici assembramenti che si formerebbero nelle case, nelle sedi di contrada, nelle piazzette? O vogliamo raccontarci che ogni allumierasco si guarderebbe il palio in solitaria, seduto comodamente sul suo divano? Oppure, se non dovesse essere trasmesso, cosa faranno gli altri allumieraschi che non faranno parte dei 1200 eletti che potranno accedere alla piazza? Si parla del palio della rinascita, ma la strada che si è presa sembrerebbe portare, invece, ad un mini-palio elitario, solo per pochi. Un palio che oltretutto potrebbe rischiare di provocare situazioni che andrebbero, invece, scongiurate, soprattutto da parte del Sindaco, che in un comune è, per legge, il responsabile delle questioni sanitarie. Un palio del genere non serve ad Allumiere, visto che il 75% degli allumieraschi non potrebbe andare a vederlo, non serve ai commercianti, in quanto con la piazza inaccessibile e senza feste, non arriverebbe il solito fiume di turisti a cui siamo abituati, non serve al palio stesso, che rischia di delegittimarsi e di apparire, a queste condizioni, una qualunque corsa di somari. Allora, a chi serve questo palio? Il sospetto inquietante è che serva soltanto come strumento di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dalla vicenda del concorso e far parlare d’altro. Se così fosse, il mio appello è quello di cambiare immediatamente linea. Moltissimi cittadini sono perplessi e timorosi di fronte a questa eventualità, lo scrivono sui social, lo dicono in piazza e nei bar. Pasquini abbia il coraggio di ascoltarci, di ascoltare il popolo che amministra e abbandoni questa pericolosa ostinazione. Se ci saranno le condizioni, potremmo pensare ad un palio straordinario più avanti, con tutti i riti e le tradizioni che del palio non sono semplice ornamento, ma parte integrante e attiva. Un palio che sia a tutti gli effetti un palio vero, non una brutta copia fatta tanto per farla.

Simone Ceccarelli – Consigliere Comunale (LeU/Art.1)