BRACCIANO – Si è tenuta lo scorso 8 settembre a Bracciano una seduta straordinaria ed urgente del consiglio comunale, avente per oggetto anche la richiesta di solidarietà al comitato di quartiere “Villaggio Montebello” che è stato riconosciuto interlocutore unico per la difesa degli interessi del quartiere, definito “patrimonio pubblico di primaria importanza”. Grazie al presidente del consiglio comunale Maurizio Capparella è stato messo all’ordine del giorno un inusuale documento di solidarietà alle lotte ultra-ventennali del comitato di quartiere “Villaggio Montebello”.
Tale documento è stato approvato all’unanimità, senza distinzioni tra maggioranza e minoranza. Su richiesta di Armando Tondinelli, il Consiglio comunale avrebbe demandato alle Commissioni congiunte Lavori Pubblici ed Urbanistica lo studio in brevissimo tempo dell’intera problematica, indicando le priorità degli interventi. Il tutto in continuazione con le procedure già avviate con quanto già formalizzato ed espresso dalla Giunta municipale con la Delibera n. 486 del 07/10/2013 che forma parte integrante della deliberazione n. 23 del 08/09/2014. Su questa vicenda abbiamo chiesto un commento al presidente del Comitato di quartiere “Villaggio Montebello”, il dr. Amedeo Lanucara che è prudentemente ottimista e si è più volte rivolto a Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, viste le passate modalità di risoluzione di vari problemi tecnici, amministrativi e legali, con tanto di sentenza del TAR-LAZIO depositata il 26 marzo 2014, che attribuisce alla proprietà pubblica tutte le aree verdi e le strade, che per Convenzione del 1985 le spettano, insieme ad eventuali immobili che ivi sorgessero, da adibire ad usi pubblici. Il Dr. Lanucara sottolinea che “con la dizione doverosa tutela di un patrimonio pubblico di primaria importanza, il Comune di Bracciano ha di fatto confermato che a Montebello non è in gioco un semplice conflitto d’interessi privati tra un Lottizzatore ed i Proprietari, come in qualsiasi altra lottizzazione, ma è in gioco l’interesse generale della Collettività braccianese, perché il progetto originario venne firmato dal notissimo architetto Paolo Portoghesi ed il suo plastico è menzionato nei libri d’arte moderna ed è esposto al Museo Beaubourg di Parigi”. “Dunque – prosegue – tenere nel degrado un tale capolavoro sarebbe un delitto incommensurabile, di cui le nostre classi politiche dirigenti ed il lottizzatori, qualora riconosciuti inadempienti per alcune varianti apportate al progetto orifinario, potrebbero rispondere non soltanto nelle sedi giudiziarie ed alla Corte dei Conti, ma anche alle future generazioni, oltre che agli Acquirenti di case, ville o locali commerciali. Al punto E dell’Art. 5, la Convenzione prevede la creazione di un parco attrezzato di circa 7 ettari, dedicato “ai giochi e allo sport”, a disposizione dell’intera collettività braccianese. E invece quello che dovrebbe essere il parco “artistico”è oggi occupato: 1) – da un orribile deposito abusivo di materiale edile, che un’ordinanza sindacale del giugno 2014 tentava di sgombrare senza riuscirci, anche per l’inefficienza di alcune strutture; 2) – da giungle d’erbacce (e talvolta di rifiuti), sedi di topi, serpi e quant’altro, che coabitano con gli Abitanti, senza che il Lottizzatore, benché tenuto per Convenzione, le bonifichi, né il Comune l’obblighi a farlo (o lo faccia esso in suo danno) ; 3) – da spuntoni di ferro arrugginito che fuoriescono da muri di contenimento abusivi, pericolosissimi specie per i Bambini, che il Comune non ha ancora acquisito al patrimonio pubblico, insieme ad alcuni garages abusivi, malgrado un’ordinanza Tar di quattro anni fa; 4) – da polveri sottili nocive per la salute che volteggiano nelle strade non ancora asfaltate.. E’ a questo incredibile caos che il documento del Consiglio comunale dovrebbe porre fine. Il suddetto documento, inoltre, recepisce e fa propria la richiesta scritta di solidarietà avanzata dal Comitato, ove si afferma che le opere d’urbanizzazione di cui al Progetto Portoghesi sono state pagate due volte: una prima dall’intera Collettività braccianese con la rinuncia a percepire gli oneri d’urbanizzazione, una seconda dalla Collettività di Montebello col saldo dei rogiti, il cui prezzo finale comprendeva tutte le opere d’urbanizzazione, collaudate e a norma secondo Convenzione, nonché il loro trasferimento gratuito al Comune di Bracciano. In sinergia con l’Amministrazione, il Comitato ha nel frattempo vinto una prima, straordinaria battaglia al Tar del Lazio: il passaggio alla proprietà pubblica di tutte le particelle spettanti al Comune e degli immobili che eventualmente vi insistano. Tali particelle sono state già trascritte all’Agenzia delle Entrate, mentre è controverso se siano in fase di espletamento anche le pratiche per l’acquisizione di eventuali immobili. Dalla controparte si preannuncia (pare) un ricorso al Consiglio di Stato; in attesa che ciò avvenga, il Comitato, sempre in sinergia con il Comune di Bracciano, si sta attrezzando per vincere anche questa battaglia che si aggiunge a quella per accedere alle due fidejussioni per oltre un milione di euro, con il cui denaro il Comune di Bracciano avrebbe le risorse necessarie e già preventivate, per riportare il Villaggio Montebello alla bellezza immaginata dall’Arch. Paolo Portoghesi, che dovrebbe interessare e portare danari ed immagine alla Regione Lazio, al Comune di Bracciano ed al lottizzatore, con una rivalutazione dell’area e dell’invenduto”. Nel suo lungo viaggio tra le pubbliche istituzioni il Comitato di quartiere “Villaggio Montebello” ha ricevuto ampia solidarietà alle proprie battaglie anche dal Vice Presidente del Consiglio regionale del Lazio Massimiliano Valeriani, dall’assessore regionale all’urbanistica Michele Civita e dal Deputato del territorio sabatino On. Emiliano Minnucci, da cui ci si aspetta un aiuto concreto nell’interesse della collettività che si riserva di chiedere al comune un risarcimento milionario. Anche “I Cittadini contro le Mafie e la Corruzione” seguono l’intera vicenda con i propri legali e chiedono alla USL RM F Servizio Igiene e Sanità Pubblica di ri-verificare la salubrità dell’area, che risultava insalubre al 28.10.2013 con tanto di “possibile rischio di inquinamento ambientale” e richiesta di effettuare “interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria atti ad eliminare gli inconvenienti igienico sanitari ed i possibili rischi per l’incolumità dei residenti”.
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