BRACCIANO – “L’apertura del nuovo asilo comunale è senz’altro una buona notizia per Bracciano. Si dà finalmente una risposta alle giovani famiglie dotando il territorio di un importante servizio sociale. Ma la scarsa rispondenza finora dimostrata dalla cittadinanza, tanto che l’amministrazione comunale si è vista costretta ad emettere un avviso con il quale estende anche a cittadini residenti in altri Comuni di avvalersi del servizio si deve a mio avviso ai costi che restano insostenibili dal punto di vista economico, in un momento in cui permangono situazioni di forte disoccupazione specie tra i giovani”.
Lo dichiara il Consigliere di minoranza Claudio Gentili, che aggiunge: “In sede di definizione del Regolamento di Gestione dell’Asilo Nido Comunale l’amministrazione avrebbe potuto agire sulle fasce di reddito in modo più oculato in modo da consentire un maggiore accesso da parte delle famiglie con il reddito più basso. L’articolo 7 del Regolamento sarebbe risultato determinante nell’individuare la natura davvero sociale di un servizio e la scelta politica di venire incontro davvero alle fasce più disagiate alla popolazione. Chiedere il pagamento di una retta mensile di 200 euro a chi ha un reddito di soli 5.824,91 euro, definito come “minimo vitale” e determinato dall’Inps, mi è parso un venir meno alla funzione di un Comune di favorire l’integrazione e l’inclusione sociale specie in un periodo di crisi e di aumento delle povertà. A mio avviso sarebbe stato più opportuno prevedere la gratuità per le famiglie al di sotto dei 5.824,91 e euro e portare le fasce di reddito da 4 a 5 introducendo una quinta fascia per le famiglie che abbiano un reddito oltre i 20mila euro. Sì è persa una occasione per riequilibrare gravi situazioni di disagio sociale. In questo modo – conclude Gentili – si rischia che una splendida opera come questa, moderna e dotata di tutti i servizi per rispondere alle esigenze degli under 3, venga svilito da utilizzi impropri come quello di ludoteca, un servizio che è sì lodevole, ma che è una cosa ben diversa da un vero e proprio asilo comunale”.