“Ancora nessun segnale dal Comune per l’Avis Ladispoli”

LADISPOLI – Con una nota del 13 novembre u.s. abbiamo lanciato l’appello perché il 21 dicembre p.v. rischia di essere per noi l’ultima giornata per la raccolta sangue a Ladispoli. Da allora pochi segnali da parte delle istituzioni. Riepiloghiamo brevemente che con l’entrata in vigore della legge 219/2005 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” che prevede requisiti minimi strutturali (locali adeguati), tecnologici (dispositivi di prelievo, lettini e poltrone, bilance automatiche basculanti, trasporto del sangue…) la nostra associazione dovrebbe terminare la propria attività perché la sede attuale consiste in un ballatoio di 2 metri per 2 più un sottoscala, mentre la raccolta sangue è stata effettuata nei locali di un laboratorio privato che gentilmente ci ha ospitato gratuitamente. Con l’occasione vogliamo chiarire alcune notizie, a nostro avviso non veritiere, apparse sul “Gazzettino” di novembre, organo di stampa del Comune di Ladispoli. E’ necessario fare chiarezza e dare una corretta informazione ai nostri donatori e a tutti i cittadini. Chiariamo subito che l’Avis Ladispoli chiede solo ed esclusivamente un locale adeguato alla propria attività, non chiede soldi o altro, eventuali lavori di adeguamento alla normative vigenti sarebbero a carico della nostra associazione. Ci stupisce quindi la nota del Comune dal titolo “Per l’Avis Ladispoli locali cercansi” ed il sottotitolo “L’Amministrazione comunale al fianco dell’associazione nella ricerca di una sede”. Nell’articolo si parla di promesse generiche e di fatti leggermente diversi dalla realtà. Riguardo la vicinanza sinceramente non ce ne siamo accorti se è vero che da oltre 10 anni chiediamo uno spazio adeguato, se è vero come è vero che all’incontro del 21 novembre u.s. con la ASL per il Comune di Ladispoli era presente solo una persona senza delega e senza una carica istituzionale mentre abbiamo sì notato per il Comune di Cerveteri una adeguata rappresentanza istituzionale del Sindaco Pascucci, della delegata alle politiche sociali Cennerilli e altri 2 rappresentanti. Fra pochi giorni si svolgerà il 2° e definitivo incontro con il dottor Quintavalle direttore generale della ALSL RMF, per una risposta, ci auguriamo positiva, alle problematiche suddette.
Per essere concreti e chiari abbiamo chiesto e proposto alla Amministrazione del Sindaco Crescenzo Paliotta di valutare per noi una delle seguenti possibilità:
1) Locali di via Milano 33. Questi ampi locali comunali, destinati a futuro centro anziani ma di fatto chiusi da oltre 4 anni potrebbero essere da subito da noi messi a norma ed utilizzati.
2) Locali di via Pisa 1 (piano terra). Per questi locali comunali fu redatto e presentato al Sindaco Paliotta uno studio di fattibilità da parte dell’architetto Moschetta.
3) Locale privato. L’Avis Ladispoli può svolgere la propria attività in un locale privato a fronte di un contributo annuale da parte del Comune per il canone come avviene ad esempio per l’Avis di Cerveteri.
Segnaliamo inoltre che da una breve e parziale ricerca in internet negli ultimi 2-3 mesi sono state inaugurate alcune sedi AVIS in località non lontano da noi: ad ottobre inaugurate sedi Avis di Genzano e Ferentino, ad agosto quella di Paliano, in numerose località l’Avis opera in una sede messa a disposizione dal proprio Comune. Crediamo che i cittadini di Ladispoli meritano altrettanto rispetto ed attenzione da parte delle pubbliche istituzioni.

Rosario sasso – Avis comunale Ladispoli