Acea-Ato2, Ladispoli ribadisce il no

LADISPOLI – “Tra disposizioni regionali e statali in materia di gestione dell’acqua pubblica c’è una evidente discordanza, le uniche cose certe sono che il nostro servizio idrico è efficace ed efficiente e che non subiremo passivamente il trasferimento degli impianti ad Acea”. Con queste parole il sindaco Crescenzo Paliotta dopo la richiesta della Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO 2 Lazio Centrale – Roma di trasferire immediatamente la gestione dei servizi idrici integrati al gestore come prevede lo “Sblocca Italia”, ha annunciato l’invio di una lettera ad Ato2, alla Regione Lazio e al presidente Zingaretti nella quale, oltre a ribadire la volontà di proseguire la gestione in house del servizio idrico attraverso la partecipata, si sottolinea come la normativa in materia di risorse idriche sia controversa.
“Da una parte la Regione Lazio – ha proseguito Paliotta – con la legge 5 del 2014 riconosce il diritto ad ogni singolo ente a provvedere direttamente alla gestione del servizio idrico integrato sul proprio territorio, mentre dall’altra il Parlamento con Legge 164 del 2014 stabilisce il subentro del gestore del servizio integrato (Acea) ai soggetti locali, pur rinviando questa sostituzione alla scadenza naturale dell’atto che regola il rapporto. Occorre evidenziare anche che la legge dello Stato interviene nelle more di un giudizio di legittimità costituzionale della legge regionale che, attualmente, non ci risulta ancora definito. In questo contesto ci uniamo alla richiesta del sindaco di Corchiano che chiede alla Regione Lazio di attuare la legge regionale sulla “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, la prima legge in Italia che recepisce i quesiti referendari votati nel giugno 2011 da oltre 27 milioni di cittadini e frutto della condivisione e del confronto con gli enti locali e con il Coordinamento regionale acqua pubblica. Su questa legge sarebbe opportuno confrontarsi al più presto anche con un consiglio regionale aperto dove trovare insieme delle soluzioni condivise”.
“Del resto la nostra gestione pubblica dell’acqua – ha concluso Paliotta – dalla captazione alle fonti, fino alla distribuzione e successivamente alla depurazione finale delle acqua reflue è sempre stata un modello di efficienza a tariffe tra le più basse d’Italia. E allora ribadiamo con forza il nostro no alla passaggio ad Acea. Ne parleremo nel Consiglio comunale che si terrà il 9 dicembre a partire dalle ore 18”.