Tidei: “Cozzolino? Meno proclami e più azioni, anche nei confronti dell’Enel”

ROMA – Sul nostro territorio, secondo Enel, non esisterebbero adeguate professionalità per il funzionamento e la manutenzione della centrale di TVN. Non esisterebbero aziende locali in grado di portare a buon fine questi lavori, quindi si utilizzano aziende esterne. Queste ultime fanno un grande ricorso a contratti atipici ed anche a lavoro interinale. Lavoro a termine ed estremamente precario. Anche se le aziende esterne usano, parzialmente, lavoratori del comprensorio, lo fanno in un clima di forte e tangibile incertezza. Questa non può essere considerata una risposta al problema occupazionale. Né, a fronte dei fatti, ci possono tranquillizzare i fin troppo concilianti comunicati stampa dell’azienda elettrica.
Enel fa, Enel disfa. Ma se questo accade le responsabilità vanno cercate anche nella città, sopratutto nell’amministrazione comunale. Mi fa piacere che il sindaco Cozzolino sia intervenuto nella discussione, facendo proprie le ragioni del territorio.
Mi farebbe ancora più piacere se il nostro primo cittadino, invece di fare proclami a distanza, prendesse di petto Enel, avviando un confronto a 360 gradi sulle tematiche del territorio, facendo sedere davanti a se i vertici aziendali. Dalla tutela ambientale, alle opere compensative, al lavoro.
Enel ha preso tanto da Civitavecchia. L’azienda ha, nel nostro Comune, un polo energetico strategico di livello nazionale: con la centrale di Torre Nord produce margini altissimi.
Enel ha un grande debito con Civitavecchia. Ma se chi rappresenta la nostra comunità non lo reclama, noi non verremo mai esauditi. Mi sembra che la politica dell’attuale maggioranza al Comune sia quella di mantenere in piedi il totem Enel, per avere sempre la bestia nera di riferimento, il nemico da abbattere. Sembra che si abbia timore di andare alla risoluzione delle problematiche sollevate in campagna elettorale. I 5 stelle, senza gridare “al lupo, al lupo”, non avrebbero più ragione di esistere. Per questo motivo il Sindaco e la sua giunta evitano accuratamente lo scontro con l’azienda. Qualche frecciatina a distanza, ma mai un confronto aperto, ruvido e diretto. Mai una richiesta immediata per la nostra città. Si preferisce parlare con il ministero dell’ambiente affinché riferisca. Ma il ruolo del ministero non può essere quello di fare il segretario del sindaco di Civitavecchia.
Girare per ministeri è una manovra diversiva, studiata per non portare a niente.
In realtà i 5 stelle, a giudicare da quello che fanno, sono i migliori amici di Enel.
Non chiedono nulla e, a parte qualche comunicato, non si vedono e non si sentono. Non danno alcun fastidio alla multinazionale elettrica. Da qualche parte gli alti dirigenti dell’azienda stanno ancora festeggiando per la fortuna che gli è capitata ad avere Antonio Cozzolino sindaco di Civitavecchia.
Una fortuna per loro, non per la città.
Certo, è già pronto il leitmotiv del “abbiamo ereditato questa situazione” e del “voi siete i responsabili”. Sia chiaro, non sono stati i 5 stelle a portare qui le centrali Enel, per la verità neanche il PD. Di questo non possono essere accusati. Ma ora governano loro ed il tempo da dedicare allo studio si è esaurito. E’ passato un anno. Tocca a loro tutelare sia la salute che i livelli occupazionali. Ma se chiediamo ai nostri concittadini qual’è il nome dell’assessore al lavoro della giunta pentastellata, quanti sapranno dare una risposta? Detto meglio, cosa ha fatto in tutti questi mesi l’assessore al lavoro del comune di Civitavecchia? Esiste? Il suo ruolo non è solo quello di occuparsi delle partecipate (anche li con risultati poco credibili), ma di tutte le criticità occupazionali del territorio. Cosa ha fatto fino ad oggi sulle vertenze aperte con Privilege, Manutencoop, Tirreno Power, Italcementi ed altre decine di realtà di crisi? Se noi chiedessimo all’assessore quante volte la centrale si è fermata per manutenzione, quanti operai sono stati impiegati, in che mansioni, quanti loro sono di Civitavecchia, otterremmo una risposta? Ne dubito. Se gli chiedessimo se sono stati effettuati tutti i fermi per manutenzione previsti nel 2014, cosa che ha anche una grandissima ricaduta sul lavoro oltre che sulla nostra salute, otterremmo risposta? Conosce l’attuale Amministrazione il Piano di committenza di Enel verso le imprese locali? Ha mai chiesto all’Enel qualcosa sull’elettrificazione e delle banchine? Non credo.
Mi permetto quindi di dare un consiglio: se si hanno dei nemici, non è un disonore combatterli. Se Enel è un “nemico” dei 5 stelle non è un disonore che la giunta Cozzolino passi dai languidi comunicati ad una azione più decisa e concreta.
Un’azione diretta, tangibile, reale e non “dire alla nuora perché suocera intenda”, cercando di far inserire dal ministero per l’ambiente nuove prescrizioni difficilmente accoglibili. Si può chiedere che l’Amministrazione vigili almeno sulle prescrizioni esistenti
Enel, ripeto, ha grandi responsabilità e se ne deve fare carico. A partire dalla tutela dei posti di lavoro e dall’attenzione per le aziende del territorio. Chi rappresenta la nostra comunità deve essere in prima linea per difenderla, altrimenti si faccia da parte.

Marietta Tidei – Deputata Pd