ROMA – “L’omofobia, la lesbofobia, la transfobia sono manifestazioni di intolleranza che non devono mai essere associate agli eventi sportivi. Lo sport è l’esatto opposto dell’odio e dell’intolleranza; è un linguaggio universale che si fonda su valori della lealtà, dell’aggregazione e del rispetto. E’ questo che lo sport può e deve insegnare a tutti noi: andare oltre le barriere, superare le categorie, essere una comunità senza pregiudizi”. Lo ha dichiarato Svetlana Celli, presidente della commissione Sport di Roma Capitale, intervenendo alla campagna di sensibilizzazione “Cambiamo gli schemi – #allacciamoli”.
“Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua libertà. A partire dai più giovani, cioè gli atleti ed i cittadini di domani. Per questo è fondamentale coinvolgere nell’opera di sensibilizzazione le scuole; i genitori – che talvolta spingono i figli ad una competizione eccessiva e non sana -, le associazioni dilettantistiche, le grandi società sportive e agli atleti professionisti. L’obiettivo comune deve essere quello di giungere ad un modello di società che non faccia distinzioni basate sul sesso, la razza, la religione”, ha aggiunto.