Pesca, mercoledì a Civitavecchia il workshop dell’Ugl Agroalimentare

CIVITAVECCHIA – Si terrà a Civitavecchia, mercoledì 1° ottobre a partire dalle ore 10.30, il Workshop “Sostenibilità e integrazione tra pesca e politiche marittime” organizzato dall’Ugl Agroalimentare presso la Sala Conferenze dell’Autorità portuale (Molo Vespucci). Un appuntamento importante per discutere della nuova programmazione del Fondo Europeo per gli affari marittimi e della pesca (Feamp 2014 – 2020), e per presentare i risultati raggiunti dall’Ugl Pesca nell’ambito del Piano triennale della pesca e dell’acqua coltura.
Durante i lavori verrà presentato il libro “Le ricette del pesce povero e gustoso”, realizzato con il contributo della Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura del Mipaaf, che ha l’ambizioso obiettivo di valorizzare la sostenibilità dei consumi alimentari ittici. All’evento è stato invitato a partecipare il sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Giuseppe Castiglione.
“E’ urgente – afferma il segretario nazionale dell’Ugl Agroalimentare, Paolo Mattei – dare risposte concrete per aiutare il settore della pesca italiano ad uscire dalla crisi. Con il Feamp 2014 – 2020, l’Unione europea ha stanziato 6,5 miliardi di euro, di questi 537,26 milione da destinare all’Italia, per la promozione della competitività delle Pmi del settore”.
“Queste risorse – spiega – dovranno essere investite per far fronte da subito ad alcune criticità che affliggono il comparto a partire dal superamento dei limiti di sostenibilità, dalla sempre maggiore diffusione di pratiche illegali e dalla mancanza di tutele. L’Ugl inoltre sostiene da tempo la necessità di adottare strumenti strutturali che estendano le tutele, sotto il profilo sia della salute e sicurezza sul lavoro, una cassa integrazione ordinaria, il riconoscimento dell’attività di pescatore professionale come lavoro usurante, perché solo in questo modo si potrà ridare dignità all’intero comparto della pesca e soprattutto tutelare i diritti dei lavoratori, che non possono più essere considerati di serie B”.