CIVITAVECCHIA – Sulle condizioni dell’università di Civitavecchia l’assessore all’istruzione Gioia Perrone ed il consigliere comunale Fulvio Floccari sono stati esaustivi in conferenza stampa.
La situazione era molto semplice: da 5 anni il Consorzio non riceveva i fondi dovuti nonostante Enel erogasse regolarmente il contributo di 500.000 euro l’anno previsti da convenzione. Ovvio quindi che senza avere i soldi promessi, l’Università stava andando verso enormi problemi che l’avrebbero portata inevitabilmente a chiudere prima o poi definitivamente i corsi. Persino lo statuto del Consorzio era scaduto e ci è voluto un commissario, Santoriello, per vederlo rinnovato.
Il Pd, visibilmente contrariato per aver fatto una figuraccia di tale dimensioni, ha fornito due diverse realtà per giustificare l’ingiustificabile. Raffrontiamole:
Preoccupante è la versione dell’ex sindaco Tidei, rilasciata al quotidiano Il Messaggero e leggibile nell’edizione del 21 settembre: “Sotto la mia gestione non abbiamo dato i soldi all’Università semplicemente perché questa stava scomparendo. Non volevamo sprecare le risorse per pagare i debiti della Tuscia”.
Diversa, invece, la versione dei consiglieri di Piendibene-Stella: “L’amministrazione di centrosinistra ha dovuto prendere atto di una convenzione del consorzio universitario già scaduta e conseguentemente si è lavorato per il suo rinnovo, di concerto con tutti i soggetti interessati ed in collaborazione con la Fondazione Cariciv. Nonostante i reiterati tentativi per convocare l’assemblea del consorzio non si è mai riusciti ad avere contestualmente la presenza di tutti i soggetti per la deliberazione dell’atto convenzionale che era tuttavia già predisposto. Poi, come è noto e senza preavviso, l’amministrazione Tidei ha lasciato il testimone”.
Ci chiediamo: a quale delle versioni fornite dobbiamo credere? A quella dell’ex Sindaco che ne presagiva la scomparsa? O a quella di Stella-Piendibene che ammettono la loro incapacità anche solo di convocare un consiglio di amministrazione in “appena” 18 mesi di governo?
Aspettiamo che il Pd faccia pace con sè stesso e fornisca una unica versione di questo totale fallimento. Noi intanto, gli “incompetenti” come fa piacere loro chiamarci, in 15 mesi abbiamo già rinnovato il Consiglio di Amministrazione e quello Tecnico-Scientifico, riscritto e rinnovato la convenzione, assegnato in distacco del personale che lavori dentro il Consorzio e per il Consorzio, ripristinato il normale flusso di pagamenti dopo cinque anni di vuoto ed aperto il Consorzio alla collaborazione di Roma Tre.
A loro lasciamo le chiacchiere, noi facciamo i fatti.
Matteo Manunta – Consigliere Comunale M5S, Delegato alle Politiche giovanili