“Un cordone sanitario intorno ai Cinque Stelle”

CIVITAVECCHIA – Ho letto con piacere le riflessioni di Clemente Longarini, presidente del Pd di Civitavecchia. Superano le sterili contrapposizioni, più personali che politiche, e le sacerdotali ritualità degli apparati.

Longarini enuncia una solenne verità, sulla quale, in ambito nazionale e non locale, anche io ho riflettuto a suo tempo. Lo schema Zingaretti, unico “vincente” in Italia per ciò che concerne la sinistra, tanto vincente non è. Il presidente della regione Lazio non ha la maggioranza in consiglio regionale e, per governare, dipenderà dal buon cuore delle opposizioni. Un successo? Ne dubito. E’ possibile traslare lo schema Zingaretti, che altro non è che un’alleanza PD ex Sel con qualche civico, nella realtà delle comunali di Civitavecchia? Zingaretti si è imposto grazie ad un sistema elettorale a turno unico. Ha vinto con poco più del 30%. Nei grandi comuni come il nostro c’è il ballottaggio. Bisogna arrivare al 51%. E’ ovvio che riproporre l’alleanza della regione Lazio ci vedrebbe perdenti. Inoltre non va sottovalutato il fatto che l’alleanza nazionale tra cinque stelle e lega potrebbe imporsi, nonostante le frizioni di un tempo, anche a livello locale, cementando i due soggetti politici. Se a ciò aggiungiamo i buoni risultati elettorali di ambedue queste formazioni e la capacità, da parte dei cinque stelle, di penetrare nella società civile (vedi le recenti candidature di Cozzella e Mastrandrea) vi è, dietro l’angolo, la possibilità di un Cozzolino bis.
Una vera tragedia per la nostra martoriata città.

Lancio, sulla base dell’assist di Longarini, una proposta. Costruiamo un cordone sanitario intorno ai cinque stelle. Esattamente come nella resistenza vi erano sì comunisti e socialisti, ma anche cattolici, azionisti, anarchici, liberali, repubblicani, monarchici, creiamo un fronte ampio, che vada al di là del modesto schema Zingaretti. Propongo un’alleanza vasta che, a partire dalla sinistra e dal centro sinistra, possa chiamare a raccolta tutte quelle forze politiche e sociali le quali, pur non appartenendo alla tradizione comunista, cattolica e socialista, si differenziano dalla lega e dai cinque stelle.

E’ il tempo della responsabilità. Consegnare per altri cinque anni Civitavecchia nelle mani dei pentastellati vorrebbe dire ucciderla. E’ giunto il tempo in cui le persone di buona volontà, indipendentemente dalla loro collocazione ideologica, devono coalizzarsi di fronte al pericolo comune per evitare questo disastro. Parte della responsabilità vuol dire mettere da parte quel che ci divide e iniziare a parlare di ciò che ci unisce, con onestà, senza preconcetti.

 

Mario Michele PascalePD-PSE